La Sardegna al Vinitaly riceve premi e riconoscimenti importanti: partita con il botto la 55^ edizione che a Verona premia i produttori per eccellenza del nettare di Bacco. Nella città che sigillò l’amore eterno tra Giulietta e Romeo, da ieri e per altri quattro giorni, al posto di baci e parole sdolcinate si scambiano calici di vini provenienti da tutta Italia. Immancabile il padiglione che rappresenta la Sardegna e che, anche quest’anno, ha fatto incetta di premi e medaglie per l’ottima qualità di vino prodotto. Un settore che crisi non conosce: i dati infatti confermano un mercato che va alla grande, sempre in controtendenza con la crisi generale che serpeggia e attanaglia l’Europa. Ma a un buon bicchiere di vino non si rinuncia mai e poco importa se sia rosso, rosato o bianco, con o senza le bollicine: ce n’è per tutti i gusti e di ottima qualità. Una vetrina importante quella di Verona dove esperti e sommelier incantano i visitatori presentando e, soprattutto, facendo assaggiare le specialità concentrate dei chicchi d’uva fermentati.
Da Sud a Nord dell’Isola, sono decine le cantine che si differenziano per gusti e profumi e, se per tradizione, i migliori vini appartengono alla parte più “algida” della Sardegna, centro e meridione dimostrano che è arrivato il momento di sfatare questo mito: infatti, è il Vermentino Tramuntana di Monserrato a ottenere la medaglia prestigiosa per una eccellenza, tra l’altro, sfornata nel 2022 e non nel 2021 come, principalmente, è per gli altri vermentini. “Per noi – spiega Tomaso Locci delle cantine Locci Zuddas – è l’ennesimo riconoscimento per una qualità che, generalmente, è di dominio algherese. Siamo riusciti a dimostrare che lo sappiamo produrre anche noi e decisamente bene. Per me, in particolare, ha un valore aggiuntivo considerato che si chiama Ester, come mia figlia. Insomma ha portato bene questo nome”. Monserrato porta a casa ben tre premi anche con il Nasco di Cagliari che, con la sua gradazione particolarmente alcolica, è stato paragonato a quelli del Trentino. “Una tradizione di famiglia che portiamo avanti grazie a mio nonno e mio padre che continuiamo a ricordare anche omaggiando i vini con i loro nomi. Dietro a una produzione gratificante vi è un immenso lavoro di squadra che ci permette, sempre più, di andare sempre oltre”.
Se il vermentino di Monserrato piace, e anche tanto, sono Le tenute di Carlo Pili di Soleminis a portare a casa la medaglia d’oro grazie al Moscato Arbeis. La vernaccia di Oristano Famiglia Orro di Davide Orro e quella Riserva Per Te 2002 Silvio Carta, invece, sfiorano il podio assoluto. Insomma, tanto da bere e da apprezzare e tanti i premi che gratificano i produttori e i coltivatori sardi che, ogni giorno, impiegano forze, energie e passione in una filiera che investe, produce e guadagna.












