“Fioccheranno i ricorsi”. Lo prevede senza mezzi termini, denunciandolo pubblicamente, Massimo Arcangeli, ex preside della facoltà di Lingue di Cagliari e docente di Linguistica italiana molto conosciuto anche oltremare. La cupa previsione riguarda il concorso per 300 posti per l’ammissione ai corsi di specializzazione per le attività di supporto didattico agli alunni disabili per il nuovo anno scolastico 2023-2024. Nel primo test ci sarebbe stato un errore clamoroso, ovvero la risposta corretta per sessante diverse domande sarebbe stata la sempre la stessa, la A. La denuncia è stata già riportata da alcuni siti specializzati nel mondo della scuola. Ecco, di seguito, cosa ha detto Massimo Arcangeli.
“L’Università di Cagliari, come gli altri atenei italiani in cui si sono svolte le relative prove, ha emesso a suo tempo (l’8 giugno scorso), con decreto rettorale, il bando per l’ammissione ai corsi di specializzazione per le attività di supporto didattico agli alunni disabili per l’a. a. 2023-2024 (VIII ciclo), per un totale di 300 posti: 40 per la scuola dell’infanzia (14 dei quali riservati), 60 per la scuola primaria (21 riservati), 100 posti per la scuola secondaria di primo grado (35 riservati) e altrettanti 100 per la scuola secondaria di secondo grado (35 riservati). Tre le prove selettive di accesso: a) un test preselettivo, quello per la secondaria di secondo grado (gli altri previsti non sono stati effettuati ai sensi dell’art. 5, comma 8 del bando: «Nel caso in cui il numero di candidati ammessi al test preselettivo, per ciascun grado di scuola, sia inferiore o uguale al doppio dei posti disponibili, il test preselettivo non verrà effettuato. In questo caso i candidati accederanno direttamente alla prova scritta»), che si è svolto il 7 luglio scorso; b) una prova scritta (fissata per domani); c) una prova orale, consistente in un colloquio individuale. Il test preselettivo, della durata di due ore, consisteva in 60 quesiti, ognuno dei quali contemplava cinque diverse opzioni di risposta (una sola quella esatta). Ebbene i 60 quesiti in questione prevedevano, come unica risposta corretta delle cinque, la prima (contrassegnata dalla lettera A). La società incaricata di redigere e predisporre le batterie dei quesiti, la ALES (Advanced Layout Engineering Software), ubicata a Cagliari, dovrà ora rendere conto ai partecipanti alla prova, e all’ateneo, della sua incompetenza in materia di realizzazione di prove concorsuali che siano formulate correttamente. Perché mi pare fin troppo ovvio che una batteria di 60 quesiti in cui la risposta giusta è sempre la prima (o la seconda, o la terza…) può essere solo il risultato di un’impresa di dilettanti. Fioccheranno i ricorsi”.











