Il fascino dell’arte di Tersicore nel palcoscenico tra cielo e mare: al XXXV Festival La Notte dei Poeti STASERA (sabato 22 luglio) è di scena la danza con un intrigante duplice appuntamento al Teatro Romano di Nora – a partire dalle 19.40 con “Occhi” – originale performance di e con Andrea Gallo Rosso per proseguire alle 20 con l’inedito “Danzando sulle Tracce del Tempo” con due étoiles come Beatrice Carbone (solista del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala) eDavit Galstyan (Principal Dancer al Théâtre du Capitole) sulle note del Trio di Milano. Le coreografie firmate da Mick Zeni (primo ballerino del Teatro alla Scala) si intrecciano alle suggestioni classiche e neoclassiche della musica di Wolfgang Amadeus Mozart e Jean Françaix, interpretata dall’eccellente trio d’archi che schiera accanto a Laura Marzadori (primo violino dell’Orchestra della Scala) altri due strumentisti dell’ensemble scaligero – Eugenio Silvestri alla viola eSandro Laffranchini al violoncello – alle prese con virtuosistiche ed evocative partiture.
L’ouverture è affidata al coreografo e danzatore Andrea Gallo Rosso, che in “Occhi” – breve e intensa performance della durata di quindici minuti – indaga oltre i territori della percezione, sperimentando la pregnanza di uno sguardo interiore e l’amplificazione di tutti gli altri sensi sensi durante un temporaneo metaforico accecamento, insieme al riaffiorare di emozioni, ricordi e paure.
Un coinvolgente assolo – ispirato da un reale incidente, «un evento “improvviso” distruttivo e rigenerante» – da cui scaturisce la consapevolezza di un cambiamento profondo, al di là dell’esperienza concreta, come disposizione fisica e mentale e apertura verso l’ignoto, alla scoperta di un sé più autentico. Una pièce di danza contemporanea, inserita nel contesto antico della città di Nora nell’ambito del progetto di Danza Urbana XL, promosso dalla rete Anticorpi XL per favorire «la diffusione e la visibilità di creazioni concepite per spazi e formati non-teatrali di autori italiani e stranieri».
Un’opera che scaturisce dal vissuto dell’artista, per trasfigurare un momento drammatico in forma di narrazione simbolica, stilizzata e agita attraverso il movimento: “Occhi” ha debuttato nella versione attuale a Les Reperages 2013 al CDC / Le Gymnase di Roubaix come azione alla mobilità di MosaicoDanza, dopo la presentazione dello studio durante Interplay12. Selezionata e presentata nell’ambito della White Night di Skopje – per uno scambio culturale tra la capitale macedone e Torino – poi in Olanda al Punch! Festival nel 2013, la performance è stata replicata più volte in Belgio e Germania per Danse en Ville Festival (13-15-16).
Giovane ma già affermato esponente della nuova danza d’autore, Andrea Gallo Rosso (sostenuto dall’inizio del suo percorso creativo da MosaicoDanza e fondatore della compagnia MORSE) ha vinto la prima esizione del bando Residenze Coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 di Piemonte dal Vivo dove nasce “PostProduzioneDUO” – presentato e coprodotto in prima nazionale al Festival Oriente Occidente 2015 (poi sostenuto da Essere Creativo 2016 di Hangartfest e AMAT e per il 2017 dal partenariato tra le residenze Settimo Cielo/ Teatro di Arsoli e CLAPSpettacolodalvivo). Il danzatore e coreografo, ospite della Vetrina della Giovane Danza d’Autore nel 2014 e nel 2015, e già finalista a Les HiverOclites di Avignone 2015 e al premio Equilibrio Roma 2014, vincitore alDE.MO/MOVIN’UP 2013 di MiBACT e GAI, in cartellone a Dance Roads 2014, ha presentato i suoi lavori in Italia e all’estero con successo e interesse di pubblico e critica.
Focus sulla danza classica e contemporanea con la prima nazionale – sempre STASERA (sabato 22 luglio) ma alle 20 di “Danzando sulle Tracce del Tempo” – pensato per i tramonti e la magia del Teatro Romano di Nora: un elegante e poetico racconto per quadri che sposa la perfezione del gesto con l’astrazione e la sensualità delle geometrie disegnate dai corpi in movimento, tra rigore della tecnica e libertà d’espressione. Sullo sfondo di un cielo infuocato, e poi della luce argentea dell’astro notturno, due meravigliosi interpreti, quali Beatrice Carbone (solista del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, perfezionatasi tra la Royal Ballet School di Londra e la prestigiosa Scuola scaligera, dove si è diplomata, per esordire ben presto in ruoli da solista sotto l’egida della grande ElisabettaTerabust – spaziando dalla Giulietta con Raffaele Paganini ad Artifact di William Forsythe) e l’étoile internazionale Davit Galstyan (Principal Dancer al Théâtre du Capitole) danzeranno le interessanti e virtuosistiche sequenze create per loro da Mick Zeni, celebre danzatore e coreografo, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano.
«Sulle note di Wolfgang Amadeus Mozart e Jean Françaix – dallo splendido Divertimento per Trio d’archi K563 del genio salisburghese al Trio per Archi (datato 1933) del compositore francese simbolo del Neoclassicismo, eseguiti dal vivo dal Trio di Milano – i due danzatori, Beatrice Carbone e David Galstyan, alternano assoli e pas de deux inediti su coreografie classiche e contemporanee, fondendo il movimento e l’interpretazione nel suggestivo scenario del Teatro Romano di Nora» – scrive nella presentazione lo stesso Mick Zeni, sottolineando l’intento di mettere in risalto il talento e le qualità espressive dei due artisti all’interno di una pièce immaginata per il palco tra gradini di pietra dell’antica “città sommersa”.
La colonna sonora in cui la grazia settecentesca incontra le variazioni di gusto neoclassico del pianista e compositore francese sarà interpretata dall’affiatato ensemble cameristico che porta il nome della città in cui è nato, il Trio di Milano: la brillante violinista Laura Marzadori (primo violino dell’Orchestra della Scala) insieme con Eugenio Silvestri alla viola e Sandro Laffranchini (entrambi strumentisti all’interno dello stesso ensemble scaligero) restituirà appieno la bellezza e ricchezza d’accenti delle partiture – riflesso della temperie culturale di due epoche e due mondi differenti, immersi in un dialogo a distanza attraverso il linguaggio universale della musica.
Un’opera godibile quindi anche sul piano dell’ascolto, oltre all’elemento visionario: “Danzando sulle Tracce del Tempo” rappresenta un omaggio all’incanto di Nora e alla storia dell’Isola, la cui memoria leggendaria è custodita tra le vestigia del passato – le architetture dell’età nuragica come i templi, le case, le strade e il teatro dell’antica città fenicio punica e poi romana. Una pièce dedicata a “La Notte dei Poeti” e al suo pubblico, nella quale come nelle antiche rappresentazioni la musica e la danza diventano parte essenziale del rito del teatro.
Il XXXV Festival La Notte dei Poeti proseguirà tra cronaca e mito – DOMANI (domenica 23 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora con la prima regionale di“Supplici a Portopalo” / dalla tragedia di Eschilo alle parole dei rifugiati – con due attori del calibro di Gabriele Vacis (sua anche la regia) e Vincenzo Pirrotta, protagonisti di una pièce emozionante che mette al centro il dramma degli esuli, in fuga oggi come ieri da guerre, carestie e persecuzioni, e il dilemma dell’accoglienza, tra senso di ospitalità, e naturale impulso di solidarietà, e la diffidenza verso gli stranieri.
Nell’Ex Municipio di Pula in prima nazionale – lunedì 24 luglio alle 21.30 – l’inedito “Recitar Mangiando” di e con Maria Teresa Ruta, Guenda Goria eSilvia Siravo, tra gusto e letteratura, mentre martedì 25 luglio spazio a “Uno è Trino” di LucidoSottile con Felice Montervino e musiche di Francesco Medda “Arrogalla” per la regia di Tiziana Troja e Michela Sale Musio. E mercoledì 26 luglio sempre alle 21.30 il nouveau cirque di Madame Brûlée in “C’est la Vie!” di e con Virginia Viviano – con il laboratorio per bambini e ragazzi “Costruisci la tua bici”.
Per chiudere in bellezza il XXXV Festival La Notte dei Poeti, Alessio Boni darà voce ai poeti del Novecento giovedì 27 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora nel recital “Lo stesso mare” e infine – unica data nell’Isola venerdì 28 luglio alle 20 nell’antico teatro di pietra per “MedeAssolo” con Valentina Banci – dalla tragedia di Seneca, con traduzione e drammaturgia di Paolo Magelli, per riscoprire inquietudini e passioni di un’eroina in nero.
