La morte di Luciana Ronchi, uccisa ieri mattina sotto casa sua a Milano con 13 coltellate dall’ex marito Luigi Mornaldi, ha sconvolto i vicini e tutta Italia per la brutalità e il dolore attraversato dalla vittima.
Luciana ha subìto ciò che gli inquirenti hanno definito un agguato. Mornaldi l’ha attesa ieri mattina sotto casa e, con inaudita ferocia, si è scagliato su di lei.
Luciana ha lottato per sopravvivere all’ospedale Niguarda, ma non ce l’ha fatta.
È stato un operaio ad assistere alla scena in cui Mornaldi, con il casco integrale, inveisce su Luciana. Ha cercato di difenderla come ha potuto allontanando l’uomo che ormai l’aveva già gravemente ferita. Mornaldi poi è fuggito in scooter. Dopo 8 ore di fuga, è stato fermato al Parco Nord di Milano. Le forze dell’ordine hanno anche ritrovato l’auto e lo scooter del 64enne: nella vettura è stata anche ritrovata una lettera che il killer ha scritto al computer per la ex moglie e il figlio di 28 anni, intitolata La torta avvelenata, piena di risentimento e odio verso la vittima. Sembra che Mornaldi non avesse mai accettato la separazione dalla moglie avvenuta 3 anni fa e il fatto che ora lei avesse ritrovato la serenità con un altro compagno. Inoltre, Luciana era stata costretta a cacciarlo dalla casa a lei intestata. Il 64enne viveva negli ultimi tempi in un garage non lontano da casa della vittima. Come riportato da La vita in diretta, Mornaldi avrebbe detto agli inquirenti: “Sono un fallito è un assassino, datemi l’ergastolo”.
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