Ha mandato una richiesta ufficiale, via email, per ottenere il famoso certificato “ecocert”. Un pezzo di carta dal grandissimo valore per Alessandro Carrus, cagliaritano di 63 anni. Da 35 lavora come bancario. La notizia di poter anticipare la pensione grazie all’esodo previsto dal suo istituto di credito, “che ha creato un fondo esuberi ad hoc, in accordo col Governo”, l’ha portato a spedire tutta la documentazione all’inizio di novembre 2021. L’ultimo documento il diciannove, sempre all’Inps. Ma da quel giorno il suo telefono non ha mai squillato e nella sua casella di posta elettronica non è mai arrivato nessun certificato: “Sono passati già da tante settimane i 55 giorni di tempo che, stando alla legge, sono il limite massimo entro il quale l’Inps deve rispondere. Ho fatto solleciti, telefonate, ogni giorno provo a contattarli, ma nulla: è tutta vita che non torna indietro”, tuona Carrus. L’unico segnale è arrivato qualche giorno fa: “Ho un appuntamento telefonico fissato per il sette marzo prossimo, ma a cosa serve? Ho tutte le carte in regola, mi spetta l’esodo per anticipare la pensione”.
Il pensionato mancato ha fatto anche tutti i calcoli: “Potevo essere in pensione già da dicembre, ora dovrò attendere il prossimo mese di giugno per ritentarci. Ma senza l'”ecocert” non posso fornire i dati che consentirebbero, alla mia azienda, di pensionarmi anticipatamente. Sono imbufalito, chi mi restituirà tutto il tempo che sto perdendo e che, invece, avrei potuto già dedicare alle mie passioni e alla mia famiglia? L’Inps è totalmente disorganizzata, è vergognoso”.