Il consiglio federale della Lega lancia Salvini nella squadra di governo, in particolare al Viminale, dove il ministro uscente Giorgetti lo ritiene un candidato naturale. L’obiettivo è fermare i migranti, quello prioritario almeno. Ma l’investitura al leader del Carroccio arriva un po’ su tutti i temi cavallo di battaglia della campagna elettorale: stop al caro bollette, estensione e rafforzamento della flat tax, sicurezza nelle città, via libera ai cantieri, taglio della burocrazia, valorizzazione di settori come l’agricoltura, la pesca e il turismo.
Nessuna “punizione” dai suoi, insomma, per il deludente risultato della campagna elettorale: resta lui l’uomo di punta della Lega. La palla torna ora alla premier in pectore Giorgia Meloni, sulle cui decisioni filtrano mille indiscrezioni ma nessuna certezza: per sapere cosa accadrà e quali saranno le sue scelte, bisogna aspettare fine ottobre.













