La guerra in Ucraina mette ko anche i pastori della Sardegna. A lanciare l’allarme è uno dei leader della protesta “del latte” dei pastori isolani, Gianuario Falchi. Che, su Facebook, ha pubblicato uno dei tanti avvisi che lui e i suoi colleghi stanno ricevendo negli ultimi giorni: “Gentili clienti, con la presente vi comunichiamo che, a causa della situazione emergenziale a livello mondiale dovuta alla crisi militare in Ucraina, nelle prossime settimane non saremo in grado di fornirvi orzo, orzo macinato, piselli, piselli macinati. Vengono, inoltre, interrotte le forniture di Cerealtrix fioc, mix granturco-piselli, mix granturco-orzo macinato, Cerealtrix farina. Appena la situazione riguardante l’approvvigionamento della materie prime lo permetterà saremo lieti di poter fornire nuovamente tutti i prodotti in listino”. In altre parole: scorte al lumicino, o già terminate, del mangime per le pecore, le capre e gli altri animali da allevamento.
“Penso proprio che siamo molto vicini alla fine. Questo e uno dei tanti avvisi che ci arriva dalle ditte fornitrici di mangimi”, dice Falchi, “in un’annata come questa dove l’alternativa e mangiare polvere. Quando mancherà anche il mangime, a prezzi assurdi, il bestiame morirà di fame e allora penso qualcuno inizierà a parlare di problemi seri non solo di guerra o di Covid, ma sicuramente sarà troppo tardi. Benvenuti alla fine”.












