“Io, figlia di sardi nella Lombardia martoriata dal Coronavirus: qui ci siamo già scordati le passeggiate” 

Monica Carta, 47 anni, vive in provincia di Brescia dopo l’infanzia trascorsa a Teulada: “Esco una volta ogni dieci giorni solo per fare la spesa. Cari fratelli sardi, non rischiate e state a casa” 


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Vive da decenni nella regione più colpita, purtroppo, dal Coronavirus, quella Lombardia nella quale, tra contagi in salita e morti, il presidente Attilio Fontana ha invocato, ieri, l’arrivo dell’Esercito e nuove misure più strette al Governo. Monica Carta è figlia di sardi: il padre è teuladino doc. E lei, ex cuoca e operaia, mamma di una splendida bimba di quattro anni, convivente e in cerca di nuova occupazione, sta vivendo ogni giorno le restrizioni, doverose, legate al contrasto del virus: “Abito a Mairano, in provincia di Brescia. Qui i casi sono tantissimi e i disagi e i danni collegati, purtroppo, non mancano: il mio compagno ha una società che si occupa di consegne di vario materiale per anziani ed è fermo già da quattro mesi per via della crisi, ma anche per il propagarsi del Coronavirus”. La vita della 47enne è stravolta ormai da molte settimane: “Esco a fare la spesa una volta ogni dieci giorni, stop. Non mi muovo dalla mia casa per nessun altro motivo, mia figlia ha solo quattro anni ma le ho spiegato, con tanta pazienza, la situazione. Si accontenta di giocare insieme a me nel giardinetto interno del palazzo”. Le giornate che trascorrono tutte uguali, o quasi, e la speranza che, presto, le mascherine, i guanti e il sole visto solo attraverso le finestre possano diventare solo brutti ricordi: “A Bergamo tanti morti, per fortuna nel mio paesino non siamo ancora arrivati a quei livelli ma la paura, ovviamente, è davvero tanta”.
La Carta racconta anche di aver dovuto rimandare “delle visite di controllo all’ospedale per un mio problema di salute. La priorità ce l’hanno i molti casi da Covid-19”. Lì, nelle vallate lombarde, le passeggiate sono vietate, così come nel resto d’Italia, e si esce solo per motivi urgenti. In Sardegna, con molti meno casi di contagi e di morti rispetto alla Lombardia, l’allerta e le precauzioni sono comunque elevate, e ci mancherebbe altro: “Lancio un appello ai miei fratelli e alle mie sorelle di tutta la Sardegna”, dice la 47enne: “Restate a casa, il virus può colpire chiunque e a qualunque età. Dobbiamo cercare di uscire al più presto da questo tunnel. Vorrei tanto andare a trovare mio papà Antonio, vive a Teulada: stringo i denti, tanto so che prima o poi potrò riabbracciarlo”.


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