Sino al 2001 aveva uno stipendio sicuro a Brescia, in Lombardia, Ezio Serra: “Lavoravo per un’impresa che si occupava di sostituzione di vetri di automobili, sono disoccupato da quando è arrivato l’euro”. Così, è tornato nella “sua” Isola ma non è stato molto fortunato, lavorativamente parlando: “Mi sono arrangiato sempre con i mercatini come quello di piazzale Trento, vendendo dischi e vecchi giocattoli. Ho sempre pagato la quota, adesso vendo qualcosina online, a cinquantuno anni chi mi prende a lavorare? Nessuno. Non voglio andare in via Simeto, ci sarebbero dei conflitti e litigi. Voglio continuare a pagare qui e ad avere una vita serena”, afferma l’ambulante. Il riferimento è agli altri venditori già presenti nella zona pensata dalla Giunta Truzzu per trasferire le centinaia di venditori di piazzale Trento. “Riuscivo anche a farmi cento euro ogni domenica, andando bene”. Ora, invece? Quasi nulla: “Qui c’è solo gente spiantata, chi viene non ha tanti soldi. Chiedo al Comune di lasciarci qui e di non chiudere il mercatino. Si occupino di trovare una soluzione buona, non ci mandino allo sbaraglio”.







