“Io, 21enne di Cagliari nella trincea lombarda del Coronavirus: onorato di poter servire l’Italia”

Matteo Tegas ha 21 anni e le idee ben chiare per il futuro: “Voglio lavorare nelle Forze dell’ordine. Da una settimana sono volontario del 118 tra Brescia e Bergamo, i volti delle persone sono tristi. A ogni intervento ho un po’ di timore ma vado avanti, qui c’è tanta gente in difficoltà”


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Ha solo 21 anni ma le idee già ben chiare, Matteo Tegas. Cagliaritano doc, studi scientifici, fa già l’addestratore cinofilo. Il suo obbiettivo? Diventare un servitore dello Stato: ” voglio entrare nelle forze dell’ordine mi sto già dando da fare”, spiega, mentre dal sedile del passeggero dell’ambulanza della misericordia di San Giuseppe di Pirri si abbassa di pochi centimetri la mascherina che gli protegge naso e bocca. Piccooma fondamentale particolare: il mezzo non si trova nella zona di Barracca Manna ma vicinissimo a Bergamo, in quella Lombardia afflitta ancora troppo, purtroppo, dal Coronavirus: ” sono voluto venire fin qui per aiutare gli altri rendermi utile in questa situazione davvero catastrofica Prima di ogni intervento devo indossare tre paia di mascherine e due paia di guanti, attaccandoli saldamente ai polsi con dello scotch, in modo che non passi nemmeno un filo d’aria. Certo, anche nel mio caso il timore c’è sempre, ma siamo ben equipaggiati. I volti di tutte le persone sono tristi, sperano di poter uscire al più presto dall’incubo del virus”, racconta Tegas.
“A Cagliari mi aspettano la mia fidanzata e i miei genitori. Sono riuscita a mettermi in contatto con loro ogni giorno e hanno apprezzato la mia scelta di partire per fare il volontario del 118 in Lombardia sin dal primo momento”. Il giovane è molto sicuro del fatto suo: “Sto per concludere un’esperienza che mi ha arricchito molto, sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista pratico”. Insomma, il massimo per chi aspira “a indossare una divisa per servire il proprio Paese”.


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