Due giorni fa nell’Assessorato agli Enti Locali c’è stato un primo “Incontro di condivisione della metodologia di lavoro per l’individuazione delle aree idonee”.
Erano presenti al tavolo oltre all’Anci anche le altre associazioni Uncem, Aiccre e Asel e il Consiglio delle Autonomie Locali, che non è un’associazione ma avrà un ruolo decisivo nella stesura dei pareri alla legge.
Per la Regione erano presenti l’assessorato agli Enti locali (che coordinava con l’assessore), l’assessorato all’industria e la presidenza della Regione con i rispettivi capi di gabinetto o consulenti.
“Ci è stato presentato un documento metodologico elaborato dal gruppo di coordinamento interassessoriale che indica una road map di quel che succederà nei prossimi mesi per arrivare alla legge sulle aree idonee che il Consiglio Regionale dovrà approvare entro il 28 Dicembre.
Al di la dei contenuti del documento, su cui c’è stata una lunga discussione, la sintesi della nostra posizione è questa:
– nessuno può ignorare ciò che sta succedendo e si sta agitando in Sardegna in queste settimane con centinaia e centinaia di persone che si recano a firmare non solo per la legge di iniziativa popolare Pratobello24 e i referendum ma soprattutto per manifestare un fortissimo dissenso contro le speculazioni e un assalto indiscriminato ai territori. Si stanno moltiplicando assemblee, incontri, consigli comunali in cui da una parte si vuole sapere e dall’altra si esprime forte un linea di azione. Chi fa politica e specie chi governa una Regione non può restare indifferente.
– nessun passo indietro rispetto a ciò che è stato deciso all’unanimità dall’assemblea dei sindaci il 31 luglio ad Abbasanta in cui chiediamo un coinvolgimento attivo (e previsto dalla legge) dei comuni, dei comitati (con l’inserimento anche dei loro rappresentanti nella cabina di regia) e dei territori nel processo decisionale e di scrittura della legge”. Un coinvolgimento non di facciata ma con incontri seri, mirati e operativi.
“Abbiamo necessità di sapere esattamente lo stato delle cose: come ci si rapporta in merito ai 6,2 GW, i progetti approvati, i progetti presentati, i progetti avviati. Cosa succede con la legge moratoria impugnata e cosa succede in Sardegna con l’approvazione qualche giorno fa da parte del governo del Testo unico sulle energie rinnovabili.
Abbiamo chiesto di coinvolgere in questo processo anche il consiglio regionale in modo che la legge possa arrivare in consiglio in modo consapevole.
Da parte della Regione c’è stata la disponibilità a valutare le richieste.
Noi ovviamente aspettiamo fiduciosi ma non faremo nessun passo indietro rispetto a ciò che riteniamo un percorso democratico imprescindibile.
Nel frattempo, come Comuni e come Amministrazioni, continueremo a stare vicini ai nostri territori, ai nostri cittadini e alle nostre comunità agendo in nome e per conto del mandato che loro ci hanno consegnato nelle forme e nelle modalità che riterremo più opportune facendo valere il principio di autodeterminazione di ogni cittadino e ogni cittadina”.













