Incubo variante inglese in Sardegna, a Bono decine di sospetti positivi

La variante del Coronavirus arriva da un militare tornato dal Libano, il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ats Sgarangella: “Tampone prima di rientrare negativo ma ha contagiato i familiari”


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Sardegna, ecco come è arrivata la variante inglese: “Un sardo tornato dall’estero, un militare di rientro dal Libano”
In esclusiva a Radio CASTEDDU
Francesco Sgarangella, direttore del dipartimento di prevenzione del nord Sardegna dell’Ats:
“Per quanto riguarda Bono effettivamente sono stati confermati 5 casi positivi all’esame molecolare che ha rilevato la variante inglese. Sono scattati tutti i provvedimenti e le misure previste in questa situazione per fronteggiare immediatamente la diffusione del virus. È stato effettuato subito il tracciamento dei contatti è l’attivazione della procedura dei tamponi nasofaringeo.
Al momento sono confermati 5 casi di Bono su un totale di 16 positivi, è stata effettuata una serie di tamponi nella giornata di ieri su tutti i contatti e abbiamo già avuto il primo riscontro di 13  positivi all’esame molecolare: è da verificare se appartengono anche questi alla variante inglese.
La caratteristica di questa variante è proprio l’alta contagiosità ed è questo che ha insospettito immediatamente i colleghi del servizio di Igiene e Sanità pubblica e i collaboratori della microbiologia di Sassari che hanno avviato tutte le procedure per la verifica.
Si continuerà con il tracciamento dei casi positivi anche domani, verranno effettuati tutta una serie di tamponi dal personale di distretto del sanitario di Ozieri e del dipartimento di prevenzione del laboratorio di Ozieri e verranno inviati al laboratorio di Sassari e si dovrà attivare tutta una procedura rafforzata per evitare il più possibile la diffusione del virus.
Bloccare una pandemia è molto difficile, si possono mettere in campo tutte le misure possibili però una variabile può sempre capitare e da qui può partire una diffusione del virus e anche della variante.
Si tratta di una persona arrivata dall’estero che purtroppo ha contagiato i familiari e poi i familiari hanno contagiato altre persone e quindi ecco perché è nato il problema.
È rientrato il 31 gennaio, la scoperta risale al 11 o al 12 di febbraio, quando il signore ha accusato evidentemente i primi sintomi e si è rivolto quindi ai medici ed è stato fatto il tampone, che ha dato esito positivo il 15, e poi il sequenziamento.
Aveva fatto un tampone prima di rientrare, che aveva dato esito negativo ma ancora sono in corso gli approfondimenti: i dati arriveranno tra qualche giorno”.
Risentite qui l’intervista a Francesco Sgarangella del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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