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Nessun albero di Natale sotto il palazzo della Regione in via Roma, ma l’albero delle tasse. Al posto di palline e lustrini infatti, i Figli della crisi, in presidio sotto il Consiglio regionale dal 9 dicembre, hanno utilizzato tanti fogli bianchi con su scritto Tares, cartelle Equitalia, Imu. “Il nostro è un presidio civico, non siamo legati a nessun partito, e al nostro interno sono rappresentate tutte le categorie più colpite dal malgoverno e dalla mala politica di questi ultimi tempi: artigiani, disoccupati e mondo della scuola”, continuano a ripetere. La compagine più numerosa è quella degli studenti, arrivati però in numero ridotto rispetto alle attese. Un centinaio di ragazzi dell’Istituto Giua e di altre scuole dell’hinterland sfilano in corteo per le vie della città, da viale Trieste a Viale Merello, al suono di fischietti e slogan. Chiedono sicurezza nelle scuole e la garanzia del diritto allo studio e contestano la classe politica in toto, più votata a finanziare l’acquisto di F35 che a investire nel loro futuro.
“Le nostre scuole cadono a pezzi” dicono Andrea, Cristina e Mattia, rappresentanti d’istituto dell’alberghiero Gramsci di Monserrato “nei nostri laboratori e nelle nostre aule piove dentro, gli stabili sono fatiscenti e non vogliamo si ripeta quanto successo al Liceo Dettori qualche settimana fa: continuano a dirci che i soldi non ci sono, ma non è così, sono semplicemente mal utilizzati, ad esempio per finanziare le scuole private. Siamo stanchi di questa politica che non ci ascolta, chiediamo risposte e garanzie”. Non solo scuola, ma anche uno sguardo al futuro prossimo, soprattutto per gli studenti che a breve avranno un diploma in mano: “Non pretendiamo che, appena finito il nostro percorso di studi, qualcuno bussi alla nostra porta offrendoci un posto di lavoro”, continua Andrea Masala, “ciò che chiediamo è di essere messi nelle condizioni di trovarlo, che si creino cioè le condizioni affinché le imprese traggano vantaggio ad assumere un giovane, ma per questo è necessario intraprendere una seria politica che finanzi le aziende in tal senso, cosa che ora sembra mancare”. Punto d’arrivo del corteo Villa Devoto, sede della Presidenza della Regione, per chiedere un incontro a Ugo Cappellacci con i rappresentanti degli studenti e dei lavoratori, richiesta che sembrerebbe essere stata accordata per il tardo pomeriggio di oggi.