“Impossibile pagare l’affitto, dopo tre anni devo lasciare il mio locale di estetista a Cagliari”

Emanuela Mameli, 42 anni, residente a San Sperate, è ferma da marzo: “Bonus di 600 euro mai arrivato, sono indietro di 3 affitti e, presto, dovrò sbaraccare. Dov’è l’aiuto dello Stato? Io, mio marito e le mie due bambine dovremo vivere con 400 euro al mese e un mutuo della casa di novecento euro”


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Le ultime clienti le ha avute ai primi di marzo, poi ha dovuto salutarle, nemmeno troppo virtualmente. Emanuela Mameli, 42 anni, cagliaritana residente a San Sperate, con l’inizio dell’emergenza Coronavirus è finita nel maxi “calderone” delle attività commerciali da tenere chiuse: lei, specializzata in onicotecnica, partita Iva, attende ancora “i seicento euro di bonus del Governo, con i quali potrei pagare un affitto e mezzo. Ho contattato più volte l’Inps perchè mi rispondevano sempre dicendomi che la mia richiesta era in fase di elaborazione. Il mio locale di venti metri quadri è chiuso da quasi due mesi, e il padrone mi ha detto che, visto che non posso saldare gli affitti, posso anche liberarlo. Farò così appena finirà l’emergenza”. E, subito dopo, la quarantaduenne dovrà affrontarne un’altra.

“Ho un mutuo da pagare, quello della casa, di novecento euro al mese. Mio marito è pensionato, ho due figlie piccole e, facendo due conti, dovremo vivere con quattrocento euro al mese. Lo Stato non ci sta aiutando, non ho i soldi per poter mantenere in vita il locale e, prima dell’inizio della crisi del Coronavirus, ho anche venduto la mia automobile. Un giorno, spero presto, mi auguro di poter tornare a lavorare. Alcune mie clienti sono diventate, col tempo, anche amiche: mi hanno proposto un aiuto ma ho rifiutato, sono una lavoratrice con la schiena dritta e con una dignità”.


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