Uccisa per gelosia. Sarebbe questo il movente all’origine del femminicidio di Ilaria Sula, uccisa a coltellate dall’ex Mark Antony Samson e ritrovata in una valigia in un’area boschiva in fondo ad un dirupo nei pressi del Comune di Poli.
Stando a quanto riferito da Samson, la sera del 25 marzo Ilaria era andata a casa sua in via Homs, nel quartiere africano a Roma, per restituirgli dei vestiti ma ha deciso di restare a dormire per evitare di usare i mezzi pubblici la sera tardi. La mattina dopo, la tragedia:“Le stavo portando la colazione a letto, ho visto sul suo telefonino l’sms di un altro ragazzo, ho preso il coltello che era sul vassoio e l’ho uccisa. Non ho premeditato”, ha dichiarato al Gip il 23enne.
“L’ho uccisa da solo, nessuno mi ha aiutato“, ha precisato Samson davanti al gip di Roma che lo ha interrogato, scagionando di fatto i suoi genitori. I coniugi sembra fossero presenti in casa al momento del delitto e dopo le dichiarazioni del 23enne, gli inquirenti vogliono comunque ancora chiarire alcuni aspetti. Inoltre, il 23enne scriveva al padre di Ilaria fingendosi la figlia: “Ciao pa’, non ti preoccupare. Sto bene. Mi sono allontanata con un ragazzo e una ragazza. Torno a Terni tra un mese”. Non solo: rispondeva alle amiche di Ilaria su Instagram e postava storie dicendo di stare bene. Poi la tragica verità, dopo 8 giorni di bugie e depistaggi.












