La bella storia che arriva dal carcere. Il sogno di un detenuto che diventa realtà. Quando Elena Setzu, esperta di marketing e Ceo, ha ricevuto “quella lettera”, è rimasta a bocca aperta. Un brivido sulla schiena. Mai si sarebbe aspettata di riceverla da quel mittente: casa circondariale di Badu e’ Carros, Nuoro. Si perché alla 30enne originaria di Villacidro, titolare di due aziende di marketing una Cagliari e una Londra, che aveva recentemente pubblicato su un quotidiano sardo un redazionale relativo ai corsi da lei tenuti, mai si sarebbe aspettata che un detenuto le scrivesse. Ed è dal forte desiderio di questo che è nato il sogno.
Scriveva nella lettera, lo chiameremo Antonio (per ovvi motivi di privacy): “Attualmente sono carcerato ma auspico a una prossima libertà. Spero che questa mia situazione non crei pregiudizi. Sono molto interessato al suo libro e vista la mia passione il per marketing un giorno vorrei partecipare a un corso. Certo che sarebbe bello che la vostra azienda entrasse in contatto con questa amministrazione penitenziaria e facesse questi corsi in loco…sognare non costa tanto.”
E il sogno si è avverato perché Elena Setzu si è messa subito in contatto con la direttrice della struttura che in meno di 24 ore ha autorizzato l’avvio dei corsi. Sono partiti lo scorso 13 ottobre e si terranno fino a marzo. Ventiquattro studenti carcerati divisi in due classi studiano marketing, dalle basi fino al programma piu avanzato.
“Sono disciplinati, molto curiosi e attenti, fanno un sacco di domande, prendono appunti – racconta Elena,- io e il mio team siamo davvero entusiasti di tenere questi lezioni. Sono molto gentili e cordiali appena arriviamo ci offorno il caffè e i cioccolatini. Mi hanno ringraziato per avergli dato una seconda chances.”
Le hanno infatti regalato un braccialetto fatto da loro con scritto “Second chances.” Elena si avvale dell’aiuto di colleghi specializzati in informatica, fotografia, marketing. Non lo fa a scopo di lucro ma gratuitamente, è una forma di volontariato.
“Spero racconta – che anche attraverso questa intervista si possa divulgare il messaggio affinché altre persone, nel loro piccolo, possano rendersi utili per strutture disagiate (carceri, case famiglia) portando un contributo che non ha prezzo. Inoltre, valuto ancora l’inserimento di eventuali docenti per interventi sui corsi, e sto cercando di raccogliere dei fondi per regalare al carcere una stampante laser ed una termopressa per stampare le magliette che rivenderanno per beneficenza”.
“Sono meravigliata dall’altruismo e dall’impegno della direzione e dell’area Trattamentale dell’istituto comprensivo Badu e Carros, – aggiunge – sono grata a tutte le persone che si sono rese disponibili a tenere delle lezioni gratuite insieme a me ma soprattutto sono grata di aver ricevuto quella lettera, perché ha dato inizio ad un’esperienza che nonostante mi veda “insegnante” mi consente di imparare. Ogni volta torno più ricca.”
Sono felice che i detenuti del mio corso abbiano tanta voglia di ricominciare e reintegrarsi, e manifestino il loro interesse in maniera così forte da emozionarmi ogni volta. Questa esperienza mi consente di entrare in contatto con una realtà che avevo sempre ignorato o comunque che mai avevo conosciuto e visto con i miei occhi.”
Sicuramente quello che ha colpito maggiormente Elena è la voglia voglia di ricominciare dei detenuti, il loro impegno, la loro gratitudine, l’entusiasmo. Questa è una grande possibilità per chi, una volta fuori dal carcere, potrà cercare un lavoro magari proprio in questo campo.
“Il detenuto che mi ha scritto, dopo aver saputo che avrei esaudito il suo desiderio – racconta con non poca emozione- mi fa fatto recapitare tramite la famiglia un mazzo di fiori nel mio ufficio a Cagliari, con biglietto che recitava “GRAZIE GRAZIE GRAZIE, NON DIMENTICHEREMO MAI IL TUO GESTO” .
Chi volesse contribuire a questo importante progetto può contattare Elena attraverso questo link www.elenasetzu.it












