Il sistema sanitario “in tilt”, “anche chi è esente dovrà pagare interamente di tasca propria”: la denuncia arriva da Sorgia.
“La Giunta Regionale paralizza il sistema sanitario convenzionato: due inciampi in meno di un mese!”: con questa premessa il consigliere regionale Alessandro Sorgia denuncia le problematiche inerenti alla riforma dell’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario. “Dopo il disastro della deliberazione 54/8 del 30 dicembre 2024, che ha introdotto il nuovo tariffario senza alcuna preparazione adeguata, ora arriva questa ulteriore delibera che non fa altro che aggravare una situazione già emergenziale.”
Secondo Sorgia, la decisione di richiedere la rimodulazione degli accreditamenti per le nuove prestazioni, senza predisporre un regime transitorio, rappresenta un errore gravissimo. “Parliamo di un processo che richiede dai 4 ai 6 mesi per ogni struttura, e con oltre 200 accreditamenti da rimodulare contemporaneamente, il sistema è destinato al collasso,” afferma il consigliere. “Era necessario, e doveroso, prevedere una forma di accreditamento provvisorio per garantire la continuità dei servizi.”
La somma di questi due provvedimenti sta paralizzando l’intero sistema sanitario convenzionato. “Con la deliberazione 54/8 sono state introdotte tariffe che rendono impossibile erogare alcune prestazioni senza costi aggiuntivi per il paziente; ora, con la deliberazione 4/23, le strutture si trovano nell’impossibilità di adeguarsi in tempi ragionevoli. Questo significa che i pazienti che si rivolgono a strutture convenzionate per usufruire di prestazioni rientranti nei nuovi LEA, pur essendo esenti, devono pagare interamente di tasca propria. Una discriminazione intollerabile rispetto agli ospedali pubblici, che possono erogare le stesse prestazioni senza costi aggiuntivi,” denuncia Sorgia.
“Le regioni più virtuose come Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia hanno affrontato in modo serio e responsabile l’implementazione del nuovo nomenclatore, evitando disagi per i cittadini. In Sardegna, invece, ci troviamo davanti a una gestione improvvisata che sta paralizzando l’intero sistema sanitario convenzionato,” incalza il consigliere.
Sorgia sottolinea inoltre la totale assenza di linee guida da parte della Regione, indispensabili per supportare le strutture sanitarie in questa fase di transizione. “Non solo la Giunta non ha previsto una pianificazione adeguata per l’introduzione del nuovo nomenclatore, ma con questa delibera ha ulteriormente aggravato una situazione già critica. Questi due inciampi in meno di un mese sono la prova tangibile di un’amministrazione che naviga a vista e scarica i propri errori su cittadini e operatori sanitari,” continua Sorgia.
“Se la Giunta avesse lavorato per tempo, tutto questo caos poteva essere evitato. Invece, con provvedimenti frettolosi e privi di una visione complessiva, l’Assessorato sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario sardo. Questa è una gestione irresponsabile che rischia di lasciare i cittadini senza servizi essenziali e le strutture convenzionate al collasso,” conclude il consigliere regionale.