Il ritorno di Claudio Ranieri e le reazioni degli ex giocatori del Cagliari e dei tifosi: “È l’unica nostra risorsa per i nostri colori”, scrive Raffaele Paolino. “Bentornato grande Mister e grande Uomo.
Spero di incontrarti e poterti ringraziare dopo 31 anni”. esclama Felice Falaguerra.
Una notizia, quella di ieri, tanto attesa dai tifosi rossoblù: nella panchina del Cagliari calcio siederà nuovamente Claudio Ranieri, già allenatore della squadra più di trent’anni fa, composta da ragazzi pieni di grinta, motivati, che hanno fatto sognare, quasi, come ai tempi di Gigi Riva. Giovani promesse del calcio che, allora, erano quasi dei perfetti sconosciuti ma che a Cagliari e con la maglia rossoblù sono cresciuti e, molti di loro, si sono affermati giocando anche nelle grandi squadre, quelle che riempiono gli stadi anche di 80 mila spettatori.
Raffaele Paolino, nella sua pagina Facebook, esulta e scrive: “È due anni che sui social continuo a dire che era l’unica risorsa per i nostri colori che stavamo andando a picco!!!! Ora sono felice perché questo ritorno ci porterà entusiasmo e voglia di lottare ne sono certo TORNEREMO IN SERE A!!!!! GRANDE . Ora dritti in serie A!!!!”
“È chiaramente il regalo di Natale che tutti i sostenitori rossoblù attendevano.
Claudio Ranieri è senza dubbio per la gente sarda più di un semplice allenatore” commenta uno dei tanti tifosi. Insomma, un tuffo nel passato, quello che ha regalato tante emozioni grazie a una scalata, dalla serie C alla serie A avvenuta negli ultimi anni’80 allo stadio Sant’Elia, ora ridotto a quasi un rudere, ma rimasto sempre un simbolo per tutta l’Isola.
Nomi come Fabrizio Provitali, Lucio Bernardini, Pasquale Rocco, Raffaele Paolino, Mario Ielpo e Massimiliano Cappioli, solo per citarne alcuni, nomi e cognomi, per i più giovani, forse, sconosciuti ma, che per i tifosi “over” sono simboli rimasti impressi nella memoria e nel cuore. Guidati da Claudio Ranieri, il Mister che a breve riceverà nuovamente il calore del “suo” popolo, dei sardi, quello che sempre è rimasto impresso anche nei giocatori della “vecchia guardia”. Questo, perché, la Sardegna e i suoi abitanti sono “una brutta bestia” da dimenticare: amore, calore, affetto e tanto altro hanno dato a tal punto da scatenare una scia di emozioni indelebile che dura da decenni.
Alla fine, la scalata dalla serie C alla serie A e la permanenza, conquistata con tanta sofferenza, nella massima serie di campionato, in confronto a coppe e scudetti collezionati dai big del calcio, sono niente: eppure per i sardi, i suoi giocatori, dirigenti e Mister Ranieri, sono gli anni magici, quelli che dimostrano che con “poco” si può avere tutto. Quelli che sono riusciti a riempire le strade di Cagliari e che nel largo Carlo Felice avevano innescato la grande festa fatta di applausi, clacson e di colori: rosso blu ovviamente.
Tante le aspettative, quindi, i tifosi sognano di invertire la classifica di serie B, ma sono ancor più le emozioni che questa notizia, del ritorno di Ranieri, suscitano: un amore reciproco tra i sardi e il loro Mister, tra i più amati della storia del Cagliari Calcio.









