Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan Biran, unico sopravvissuto nella tragedia della funivia del Mottarone in Piemonte, è indagato a Pavia per sequestro di persona. L’uomo avrebbe rapito il bambino, portandolo con se in Israele. “Dopo essere stato estromesso dagli atti e dalle udienze e preoccupato dalle condizioni di salute del nipotino, ha agito d’impulso”, dicono i legali che difendono il nonno materno del piccolo: “Siamo stanchi di attacchi ingiustificati e vogliamo rimettere ordine in una situazione in cui non esiste nessuno nonno maltrattante: è una vicenda di 20 anni fa e la stessa nonna ha ridimensionato l’accaduto. Esiste solo un nonno stupendo e una famiglia stupenda a cui sono stati negati ‘rapporti significativi’, come richiesto dal giudice”. “Le condizioni di Eitan sono pessime. Non c’è stato alcun rapimento qui, il ragazzo voleva solo tornare in Israele da molto tempo”, aggiunge Etty Peleg, la nonna israeliana di Eitan, aggiungendo che “Eitan ha avuto un’infanzia felice, è il primo nipote da entrambe le parti e ha ricevuto molto calore. È venuto dall’amore. Un bambino meraviglioso e saggio”.
Sulle sue condizioni di salute, ha detto: “Attualmente sta subendo diagnosi molto approfondite a Tel Hashomer per tutto, compreso il trattamento psicologico, che avrebbe dovuto essere fatto molto tempo fa e non è avvenuto”.
Un parere legale del governo israeliano emesso da esperti dei ministeri degli Esteri e della Giustizia ha sottolineato che portare Eitan Biran in Israele, contro la volontà del suo tutore legale, costituisce probabilmente un rapimento, mentre il ministro degli Esteri Di Maio assicura che “stiamo accertando l’accaduto per poi intervenire”.












