E’ bufera sul decalogo anti stupro messo a punto dal Comune e distribuito nelle scuole superiori di Cividale del Friuli. “Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti”; “evitate di indossare oggetti di valore”; “ricordate che l’aggressore osserva e seleziona le vittime anche sulla base di alcuni particolari come gioielli e l’abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso”. Le affermazioni sono state contestate dagli studenti e nei corridoi del Convitto nazionale Paolo Diacono sono comparsi anche cartelli di dissenso, con i giovani che si sono riuniti in assemblea. “Protestiamo perché riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo – ha detto Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro -, ma contestiamo anche l’opportunità stessa di un volantino rivolto alle potenziali vittime, quando è noto che la prevenzione delle violenze di genere deve partire innanzitutto dagli aggressori”.
I cartelli esposti a scuola recitano frasi come “Condanniamo la violenza patriarcale nelle scuole”, “Giù le mani dai nostri corpi, la violenza non è mai giustificata”, “Contro ogni oppressione, contro ogni oppressore”. “Ci stiamo riunendo tra noi e stiamo parlando anche con i nostri docenti – riferisce Bertossi – per verificare quali altre iniziative di protesta possiamo organizzare per ribadire la nostra corale condanna a un’iniziativa di questo tipo. Siamo convinti che alla violenza ci si oppone con l’educazione, non con la colpevolizzazione delle vittime”. In una nota gli studenti si dicono “allibiti dalla distribuzione scandalosa di opuscoli, realizzati dal Comune di Cividale e dalla Regione Fvg, che dovrebbero insegnare a prevenire l’aggressione, ma che invece non fanno che legittimarla. Questi testi sono intrisi di per sé di violenza di genere e di una narrativa tossica con cui viene trasmessa la colpevolizzazione delle donne”.













