“Il Covid è ovunque, ma stanno cercando di affossare la Sardegna: a Cagliari 25mila arrivi in sei giorni”

Le gare di padel, poi il giro di Sardegna di ciclismo e altri eventi da definire. L’assessore Gianni Chessa: “Numeri sorprendenti, ci stanno denigrando e noi rispondiamo con l’isola dello sport: la nostra regione, al di là dei boicottaggi, è sicura”. Guardate la VIDEO INTERVISTA


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C’è il padel a Cagliari sino al tredici settembre, poi il giro di Sardegna e altri eventi in fase di definizione. Questi ultimi uniti ai primi due dal filo dello “sport”. La Regione ha aperto il portafoglio e le star del padel torneranno nell’Isola anche nel 2021 e 2022: “Ho bloccato tutto per tre anni, ci sono dodici nazioni che partecipano e circa quattrocento atleti più i loro familiari. È un bel colpo d’occhio per la Sardegna”, spiega, a margine della conferenza stampa di presentazione del “Wtp Sardegna Open 2020”, l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa: “Bisogna reagire, il virus è in tutto il mondo. Non siamo in competizione con nesuno, promuoviamo le nostre unicità mentre stanno cercando di affossarci”. Chiaro il riferimento alle polemiche legate ad alcuni titoli di giornali nazionali in parallelo ad un aumento dei contagi nell’Isola: “Abbiamo dei numeri sorprendenti: nella prima settimana di settembre a Cagliari ci sono stati 25mila arrivi. Certo, non si può fare un confronto con l’anno scorso ma i numeri erano comunque maggiori, prima della battaglia mediatica”.

“Con piccoli numeri stiamo facendo presenze importantissime”, spiega l’esponente della Giunta Solinas, “vogliono venire in Sardegna da tutto il mondo. Al di là dei boicottaggi l’isola è sicura: garantiamo sport, ambiente e salute. Siamo una delle cinque ‘blue zone’, qui si vive davvero cent’anni, e questo è un vanto”.


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