“Riaprire il Corso Vittorio alle auto? Sì, sono pienamente d’accordo. Bellissimo avere una strada senza traffico e rumore ma malissimo averla senza la gente che passa”. Insomma, il “sì” al ritorno delle marmitte trova d’accordo Roberto Magrin, titolare di un minimarket nella seconda parte del Corso: primo scontrino battuto nel 1989, il commerciante ha vissuto la rivoluzione e il restyling della strada. Da qualche anno “la situazione è grigia, tra chiusure al traffico e nuove aperture di grosse strutture di vendita, chi paga le conseguenze siamo noi commercianti. La gente non passa più nella strada, è dimenticata, prima era un’arteria importantissima del traffico cittadino, ora è frequentata solo per i locali notturni e i pub, non è più una via diurna”, dice Magrin. “Io arrivo ogni giorno da Assemini, parcheggio dove posso dopo aver fatto anche otto giri e, quando non riesco a trovare un buco libero, devo fermarmi nelle zone di carico e scarico”.
E le multe, in più di un’occasione, sono arrivate: “Almeno sei, proprio perchè mi sono dovuto fermare con la macchina per troppo tempo in uno dei carichi-scarichi che, poi, sono pure distanti dal mio negozio. Far ritornare il traffico automobilistico nel Corso mi trova d’accordo, la strada così può riprendere la sua vitalità”.








