I regali extralusso di Valeria Satta, la Maya di Capoterra che ha truffato Cazzaniga: “Voleva donarci addirittura una Mercedes”

Il presunto raggiro ordito dalla donna andava avanti da 15 anni. Tra il 2012 e il 2013 la Satta ha partecipato a vari corsi di pasticceria organizzati nel Cagliaritano. La testimonianza di un pasticcere e della moglie: “Ci aveva regalato un cellulare nuovo fiammante, aveva pagato il nuovo logo dell’azienda e tutti gli attrezzi e, prima di sparire, voleva regalarci una Mercedes. Non capivamo da dove tirasse fuori tutti quei soldi, cambiava spesso numero di cellulare e ci aveva detto che lavorava, a distanza, con una ditta di Milano”


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Una truffa d’amore, un raggiro che è costato a Roberto Cazzaniga la bellezza di 700mila euro in quindici anni. Lei, Valeria Satta, che si finge una “modella brasiliana”, lui che ci casca su tutte le scarpe, anche perchè molte richieste di denaro sarebbero state fatte, dalla Satta, per “problemi di salute, al cuore”. Un lunghissimo e “folle” amore a distanza con Alessandra Ambrosio che si è rivelato poi un falso clamoroso. E una conoscenza iniziata tra la vittima e la truffatrice iniziata, stando al servizio tv, grazie a Manuela Passero, amica del cuore per tanti anni del pallavolista lombardo. La Procura di Monza ha aperto un’indagine, i legali della Passero attendono ancora di ricevere i documenti ufficiali da parte degli investigatori. A Frutti d’Oro, dove vive da dieci anni con la madre e una delle sorelle al primo piano di una palazzina, la Satta l’hanno sempre vista pochissimo in giro: se abbia utilizzato o meno parte dei soldi avuti da Cazzaniga per ristrutturare l’abitazione saranno i giudici a dirlo. Ma Valeria “Maya” Satta, già nove anni fa, avrebbe avuto una disponibilità economica giudicata quanto meno curiosa. Lei, disoccupata, si era iscritta con una delle sorelle ad alcuni corsi di pasticceria, organizzati da un pasticcere quartese che, “per non avere problemi”, insieme alla moglie, chiede di mantenere l’anonimato: “All’epoca avevamo entrambi 30 anni. Ha seguito i nostri corsi di pasticceria da settembre 2012 a marzo 2013”, dicono, mostrando a garanzia delle loro parole le foto di un album ancora reperibile e sfogliabile sui social. “Ciò che ci ha sorpreso”, racconta la moglie del pasticcere, “era la sua voglia di farci sempre regali”. Doni costosi, come “un cellulare nuovo fiammante per il compleanno di mi marito. I regali che ci ha fatto Valeria? Non si possono immaginare: il telefonino, ma anche tutti gli attrezzi del cake design, addotti natalizi a forma di dolcini, portafogli”. Un dono dopo l’altro, quasi al ritmo di uno alla settimana, per tutta la durata dei corsi.
E la Satta, sempre stando alla testimonianza della coppia, pagava “fior fior di soldi per fare, a lei e ad una sorella, anche corsi privati. Ho la copia di due bonifici che ci ha fatto, per un totale di più di mille euro. Ai nostri figli aveva regalato tanti giochi costosissimi, chi glielo faceva fare?”. Già. Ma, soprattutto, come poteva? “A noi ha detto che lavorava, dal computer, con una socia che, a Milano, organizzava degli eventi. A marzo 2013 avevamo rifiutato la Mercedes e, in seguito a un litigio, la Satta e la sorella si erano offese a morte ed erano sparite. Su Facebook lei si era registrata con un altro nome”. Due parole, entrambe in inglese, di un dolce. Oggi quel profilo è introvabile. E il pasticcere, insieme alla moglie, non hanno ovviamente messo in dubbio le parole della Satta: “Ai miei figli ha fatto regali molto costosi, spesso siamo andati a casa sua e della sorella, a Frutti d’Oro, per dei corsi privati e individuali. Ogni corso che faceva lo regalava alla sorella, erano sempre insieme”. La coppia, ovviamente, non commenta i risvolti clamorosi scoperti una settimana fa da Le Iene. Ma un’idea su come potesse permettersi tutti quei doni e quei corsi privati se la stanno iniziando a fare. E, intanto, emerge anche che Valeria Satta, a Capoterra, ci vive da almeno dieci anni con la madre e una sorella. Ma è poco più che un “fantasma”: nelle viuzze della lottizzazione c’è addirittura chi giura di non averla mai vista in faccia. E di essere caduto dalle nuvole quando ha visto il servizio di Italia Uno.