“I 200 educatori che si occupano dei 443 studenti con disabilità a Cagliari privati dello smart working”

I 200 educatori che si occupano dei 443 studenti con disabilità delle 23 scuole superiori della Città metropolitana di Cagliari, non hanno potuto svolgere la loro attività in smart working, con grave danno per gli allievi e le loro famiglie: la denuncia è della Fp di Cagliari,


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I 200 educatori che si occupano dei 443 studenti con disabilità delle 23 scuole superiori della Città metropolitana di Cagliari, non hanno potuto svolgere la loro attività in smart working, con grave danno per gli allievi e le loro famiglie: la denuncia è della Fp di Cagliari, che sollecita l’avvio immediato del progetto presentato a marzo dalle cooperative che gestiscono il servizio in appalto. Il metodo replicherebbe quello applicato alle lezioni, con insegnanti e studenti in collegamento via web, perché negarlo agli educatori e agli studenti con disabilità?

Dall’inizio dell’emergenza che ha portato alla chiusura delle scuole, sono stati abbandonati proprio i più fragili – ha detto il segretario Giorgio Pintus – e solo grazie alla sensibilità degli educatori in alcuni casi è rimasto vivo il contatto con gli studenti e le famiglie ma si tratta di una relazione che va strutturata, con regole e costanza”. Per questo il sindacato chiede all’amministrazione di attivare al più presto l’assistenza educativa da remoto, contattando tutte le famiglie per garantire il servizio almeno da maggio.

Soltanto il 20 aprile la Città metropolitana ha inviato un’email per chiedere alla famiglie se volessero aderire: “Oltre a denunciare il grave e incomprensibile ritardo – ha detto Giorgio Pintus – non possiamo non stigmatizzare la superficialità con cui è stata affrontata tutta la fase di emergenza: non basta inviare una comunicazione, che tra l’altro molte famiglie non hanno ricevuto, e poi restare in attesa senza preoccuparsi di verificare, sollecitare e farsi carico seriamente delle difficoltà vissute dagli studenti”.

La Fp segnala inoltre che l’imminente scadenza del 30 aprile, entro la quale dovranno essere presentate le domande di assistenza per il prossimo anno, rischia di creare ulteriori disagi: “La domanda deve essere stampata, compilata e scannerizzata, non tutti hanno la possibilità di farlo”. Da qui la richiesta di un rinvio della scadenza.

Nel frattempo, i 200 lavoratori sono in cassa integrazione. L’ultima busta paga, quella relativa alle poche giornate di lavoro a marzo oscilla tra i centro e trecento euro, e non si sa quando riceveranno l’assegno da parte dell’Inps. Delle due cooperative affidatarie dell’appalto, Cosi e Oltrans Service, solo la seconda ha firmato l’accordo con i sindacati per il Fis, ma nonostante l’impegno preso, non ha ancora anticipato il trattamento di integrazione salariale di marzo.


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