E’ guerra in Ucraina: l’invasione russa è iniziata quando a Mosca erano quasi le 6, accompagnata dall’annuncio di Putin in tv. Subito si sono avvertite forti esplosioni nelle città ucraine. Non solo sul confine, ma anche a Kharvik, Mariupol, Leopoli, fino ad Odessa e anche a Kiev. La presidenza ucraina ha immediatamente diffuso una foto che mostra un’esplosione nella capitale, uno scoppio con una densa nuvola di fumo, vicino ad un parco: più tardi una seconda ondata di razzi. E poco dopo le 15 le sirene d’allarme sono tornate a suonare. Si combatte nel Nord-Est ma le truppe russe sono entrate nel Paese anche dalla Bielorussia e dalla Crimea. Dopo duri scontri le forze del Cremlino si prendono Chernobyl, la cittadina sede del più grande disastro nucleare della storia, con i suoi impianti di stoccaggio delle scorie. E’ un susseguirsi di attacchi: l’Ucraina ne conta più di 200 solo a metà giornata. Per il Pentagono sono stati usati più di 100 missili russi.
L’invasione è stata una “misura necessaria” per difendere il territorio russo, dice Putin mentre manifestazioni contro la guerra scoppiano in tutta la Federazione. Ma secondo fonti di intelligence l’obiettivo del Cremlino sarebbe Kiev. Unanime la condanna del mondo, con l’unica nota stonata della Cina. Il G7 chiede una de-escalation (“la Russia ritiri immediatamente le sue forze e fermi il bagno di sangue”) e la Nato consolida le forze militari negli Stati Baltici e negli altri paesi di confine. Non invierà truppe in Ucraina.
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