Griffato ma tarocco, dilaga anche in Sardegna l’acquisto di prodotti falsi purché firmati

Instagram e Telegram sono i canali attraverso cui centinaia di rivenditori pubblicizzano e vendono merce cinese che replica perfettamente gli originali. Almeno un sardo su 4, secondo gli ultimi dati, ha acquistato prodotti non originali, ma il giro del falso riguarda anche abbonamenti a canali tv settoriali, prima di tutto quelli che trasmettono partite di calcio, e alimentari.


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Anche falso, purché griffato. Tarocco ma con l’agognata, e inaccessibile, firma da esibire a parenti e amici. Il mantra del momento di giovani e meno giovani è questo: indossare borse, scarpe, gioielli e abbigliamento firmati dai big dell’alta moda, e pazienza se poi la merce è prodotta in Cina e rivenduta attraverso canali social e non nelle boutique autorizzate.

Il fenomeno dilaga anche in Sardegna. Secondo uno studio di Confcommercio, almeno una persona su 4 ha acquistato merce contraffatta o un servizio illegale nel 2023. Di questi, la maggior parte (il 70,6%) ha utilizzato il canale online e circa la metà (il 45,6%) ha effettuato acquisti esclusivamente online.

Capi di abbigliamento (64,1%), pelletteria (32,4%) e calzature (31%) restano i prodotti contraffatti più acquistati. La maggior parte dell’intrattenimento (86,4% della musica, film, abbonamenti tv, etc.), dei prodotti di elettronica (65,9%), dei profumi e cosmetici (59,5%) e dei parafarmaci (58,6%) passa dagli acquisti online. Secondo l’indagine, l’acquisto di prodotti o servizi illegali è soprattutto collegato a ragioni economiche.


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