Green pass, durerà 9 mesi invece che 12: terza dose di vaccino obbligatoria per i sanitari e tornano le zone gialle

In consiglio dei ministri arrivano due provvedimenti del ministro della Salute Speranza. Sforbiciata alla durata del certificato verde dopo le ultime rilevazioni sull’efficacia della protezione dal covid. Alcune regioni dalla prossima settimana in zona gialla: mascherine obbligatorie anche all’aperto, riduzione della capienza in cinema e teatri, restrizioni anche nei ristoranti.


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Il Green pass durerà tre mesi in meno, 9 invece che 12. E la terza dose di vaccino anti Covid sarà obbligatoria per i sanitari, medici e infermieri, che avranno un mese di tempo per mettersi in regola. Secondo quanto si apprende da Roma, sono i contenuti dei due provvedimenti che il ministro della Salute Roberto Speranza porterà in consiglio dei ministri. I nuovi studi sull’efficacia della copertura vaccinale hanno infatti indotto l’esecutivo a dare una corposa sforbiciata di tre mesi alla durata del certificato verde, necessario per poter andare al lavoro oltre che per accedere a ristoranti, palestre, cinema e tutti i luoghi pubblici di incontro. Per quanto riguarda il cosiddetto booster, ovvero il richiamo vaccinale, il governo ha più volte sottolineato che non c’è più tempo da perdere, e che bisogna correre per provare a frenare o quanto meno limitare sul nascere la quarta ondata del virus che sta già facendo costantemente rialzare i numeri di ricoveri e contagi. Tanto che alcune regioni già dalla prossima settimana torneranno in zona gialla: sicuramente il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano, ma rischiano anche la Valle d’Aosta e altre. In zona gialla torna l’obbligo delle mascherine all’aperto, viene ridotta la capienza di cinema e teatri e il numero dei coperti nei ristoranti, ma nessun negozio viene chiuso e non ci sono limiti agli spostamenti. I governatori di centrodestra, però, non ci stanno e si fanno promotori del modello Austria, ossia chiusure e restrizioni solo per i non vaccinati. Un pressing molto forte, a cui però il governo al momento non sembra intenzionato a cedere.


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