Lo dice ogni alba, quando registra il classico video: “Le trame e i discorsi sulle allenze politiche non ci interessano”. Graziano Milia sa di essere uno dei big del centrosinistra sardo, forse il più gettonato per battere tra un anno Christian Solinas. Ma lui, almeno al momento, si tiene distante da qualunque possibile ragionamento che superi i confini della sua Quartu: “Onestamente ho altro da fare. Abbiamo approvato un rendiconto di gestione che ci consentirà di approvare il consuntivo entro il trenta aprile, avendo maggiore tempo a disposizione per utilizzare l’avanzo di amministrazione”. Soldi, una vagonata di milioni. Da utilizzare, ma come? Magari per tirare su quello stadio moderno, e dedicato al calcio, del quale lo stesso sindaco ha parlato qualche mese fa in Consiglio. O per un rafforzamento dei lavori per la messa in sicurezza di tutte le.l strade di Quartu, o per iniziare un dialogo, anche economicamente concreto, per realizzare un nuovo ospedale. O magari per tanti piccoli ma importanti interventi. Difficile avere certezze granitiche al momento.
Come è vero che Milia resta abbottonato ala domanda “ma direbbe di no alla Regione anche se qualcuno glielo chiedesse ufficialmente?”. Lui ha una sola parola, che continua a spendere: “Quartu”. Città che “sta avendo una rinascita, dobbiamo parteciparci tutti insieme. Non ci si può distrarre, non mi farò distrarre”. Oggi, primo aprile 2023. Sui social tanti quartesi gli chiedono di continuare a guidare Quartu. E Graziano Milia sembra volerli accontentare. Ma la corsa verso le regionali 2024, con un centrodestra in netto calo e i partiti pronti a una guerra senza esclusione di colpi per scegliere il candidato, almeno pubblicamente deve ancora iniziare. E Milia, da politico navigato che sta facendo uscire Quartu da una lunga storia anonima di “paese di provincia”, lo sa bene.









