di Paola Re- animalista
Dopo l’esordio della sagra della lumaca lo scorso anno a Marrubiu (OR), quest’anno tocca a Ottana (NU) dove la Polisportiva ha organizzato la 1° Sagra della Lumaca il 1° Maggio http://it.geosnews.com/p/it/sardegna/nu/sagra-della-lumaca-ad-ottana_10797502 Tra canti, balli e visite alle chiese “Alle 13 nella centrale Piazza San Nicola è prevista la degustazione delle lumache in generose porzioni al sugo oppure con la pasta. Il tutto accompagnato da vino, formaggi e seadas.”.
Alla Sardegna non basta avere il primato nella strage di agnelli e maialetti tant’è che ci comunica orgogliosamente di essere la prima regione in Italia per il consumo di questi animaletti http://www.videolina.it/video/servizi/97425/sardi-primi-in-italia-per-consumo-di-lumache-vetrina-alla-sagra-di-ottana.html Se ne mangiano cinquantamila quintali all’anno. Ma le lumache sarde non bastano così arrivano i rinforzi… dalla Tunisia. Per limitare l’importazione, è prevista la nascita di tre nuovi allevamenti. Che dire? Mentre il mondo va verso un’altra direzione, privilegiando il consumo di cibo vegetale, le politiche economiche di certi enti restano aggrappate alle loro posizioni granitiche. Uno dei tanti studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della
Inoltre, quella che chiamiamo elicicoltura non è altro che il massacro delle lumache, come è ben spiegato qui https://laboratorioantispecistablog.wordpress.com/2013/08/24/lelicicoltura-il-massacro-delle-lumache/
Nelle sagre il massacro è aggravato perché migliaia di minuscoli animali vengono uccisi per un desiderio di festa e convivialità.
Forse è ancora lontana una presa di coscienza che rispetti la vita animale in ogni sua forma, ma qualcosa sta cambiando. Quando il diritto al piacere del palato contrasta col diritto fondamentale alla vita, non dovrebbe essere più un diritto perché non dovrebbe esistere un piacere basato sulla morte altrui. Che si celebri la sagra della lumaca o di qualsiasi altro animale, non fa differenza: quella grande abbuffata di animali è ingiustificabile. Non esiste giustificazione morale o razionale nel causare quotidianamente la sofferenza di animali per mangiarli: lo facciamo, non perché ne abbiamo bisogno o perché i prodotti animali ci siano indispensabili, ma solo per il piacere del gusto. Se seguiamo questa logica fallace, allora possiamo anche giustificare la macellazione di un cane, il “migliore amico dell’uomo”, per mangiarne la carne, perché essa è mangiata legalmente in alcuni Paesi del mondo.
Alla Sardegna non basta avere il primato nella strage di agnelli e maialetti tant’è che ci comunica orgogliosamente di essere la prima regione in Italia per il consumo di questi animaletti http://www.videolina.it/video/servizi/97425/sardi-primi-in-italia-per-consumo-di-lumache-vetrina-alla-sagra-di-ottana.html Se ne mangiano cinquantamila quintali all’anno. Ma le lumache sarde non bastano così arrivano i rinforzi… dalla Tunisia. Per limitare l’importazione, è prevista la nascita di tre nuovi allevamenti. Che dire? Mentre il mondo va verso un’altra direzione, privilegiando il consumo di cibo vegetale, le politiche economiche di certi enti restano aggrappate alle loro posizioni granitiche. Uno dei tanti studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della
Inoltre, quella che chiamiamo elicicoltura non è altro che il massacro delle lumache, come è ben spiegato qui https://laboratorioantispecistablog.wordpress.com/2013/08/24/lelicicoltura-il-massacro-delle-lumache/
Nelle sagre il massacro è aggravato perché migliaia di minuscoli animali vengono uccisi per un desiderio di festa e convivialità.
Forse è ancora lontana una presa di coscienza che rispetti la vita animale in ogni sua forma, ma qualcosa sta cambiando. Quando il diritto al piacere del palato contrasta col diritto fondamentale alla vita, non dovrebbe essere più un diritto perché non dovrebbe esistere un piacere basato sulla morte altrui. Che si celebri la sagra della lumaca o di qualsiasi altro animale, non fa differenza: quella grande abbuffata di animali è ingiustificabile. Non esiste giustificazione morale o razionale nel causare quotidianamente la sofferenza di animali per mangiarli: lo facciamo, non perché ne abbiamo bisogno o perché i prodotti animali ci siano indispensabili, ma solo per il piacere del gusto. Se seguiamo questa logica fallace, allora possiamo anche giustificare la macellazione di un cane, il “migliore amico dell’uomo”, per mangiarne la carne, perché essa è mangiata legalmente in alcuni Paesi del mondo.
L’economia non si cambia certo in un giorno ma chi si occupa di economia farebbe bene a riflettere se non sia meglio pensare a soluzioni non cruente e salutari sia per gli esseri umani che per l’ambiente animale e vegetale.