La frase che, probabilmente, meglio descrive il suo carattere, forte e tosto, temprato per indossare una divisa, è la seguente, pubblicata sul suo profilo Facebook: “Vi scrivo dopo una giornata diversa dal solito”. Lui, Giuseppe Silvetti, 38 anni, calciatore dell’Atletico Uri, è prima di tutto una guardia armata giurata. C’era anche lui a bordo di uno dei tre blindati finiti sotto il fuoco dei kalashnikov del commando di dieci banditi che, ieri, ha compiuto l’assalto sulla Statale 131, all’altezza di Siligo. Dipendente della Vigilpol da anni, Silvetti alla fine ha riportato qualche contusione alle gambe e nulla di più. La paura, ovviamente e umanamente, è stata tanta ma alla fine, come per gli altri suoi colleghi, anche lui può raccontare cosa è successo: “Vi ringrazio per tutto l’affetto ricevuto da me e dalla mia famiglia, siete in tanti tantissimi e questo mi riempie di gioia e vi ringrazio. Mi scuso se non riesco a rispondere a tutti, siete davvero tantissimi. Sto bene, purtroppo ho qualche acciacco importante ma sto bene”, ripete, rassicurando tutti, il trentottenne. “Grazie di cure a tutti”.
Anche lui sarà presto sentito dagli investigatori che stanno dando la caccia, in modalità non stop, ai rapinatori. Silvetti potrebbe fornire dei particolari utili ai poliziotti che, da oltre ventiquattro ore, stanno battendo palmo dopo palmo tutta la Sardegna.













