“La realtà? Tanti stanno mangiando e chiedendo aiuto alla Caritas, anch’io lo sto facendo”. Gianluigi Mura, giostraio da tantissimi anni, è anche referente a livello regionale dell’Anesv (l’associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti). Ha postato una foto di una protesta avvenuta a luglio in via Roma: “Ma noi siamo fermi dal 5 marzo 202, un anno esatto. Ci sono ottanta famiglie disperate”, spiega Mura. “C’è poco da festeggiare, è sempre meglio ricordare gli ambulanti e gli operatori di luna park, sagre e feste: game over”. La speranza di poter lavorare a Pasqua e Pasquetta si è scontrata contro l’ultimo Dpcm in arrivo: “Non siamo mica untori, speravamo di poter uscire dall’incubo dopo dodici mesi, invece è destinato a durare. E ci hanno comunicato che tutte le feste saranno annullate, come passeremo l’estate e l’inverno?”, chiede, polemicamente, Mura.
E il capo dei giostrai sardi è netto: “Gli aiuti regionali e nazionali sono stati dati sulla base del fatturato del 2019 e non del 2020. Ecco perchè sono pochi soldi: due anni fa, infatti, abbiamo lavorato, l’anno scorso no e siamo ancora fermi. Stiamo vivendo una situazione da disco rotto, il 2021 ha tutte le caratteristiche del 2020. Il Covid c’è, lo sappiamo e c’è il massimo rispetto da parte nostra: ma, se non ci fate lavorare, almeno dateci sussidi adeguati”.











