Solidarietà a Enrico Rizzi dopo le minacce di morte ricevute: “Voglio ringraziare di cuore le centinaia di sardi e sarde, vi aspetto tutti ad Ilbono per rendere giustizia al povero gatto lanciato nel vuoto e a tutti gli animali vittime di violenza”. Una manifestazione per dire no alla violenza contro gli animali quella si terrà domenica nel paese del minore che ha lanciato un gattino dal ponte di Lanusei: scende in campo anche Rizzi, 34 anni, attivista nazionale per i diritti degli animali: top secret data, ora e luogo in cui atterrerà per poi raggiungere Ilbono, “a seguito delle pesanti minacce di morte ricevute, per motivi di sicurezza, non posso dire a nessuno”. Misure di sicurezza raddoppiate da parte della Questura di Nuoro, sono previste centinaia di persone in marcia con Rizzi. Intanto il paladino degli animali ringrazia i tanti del popolo sardo che hanno mostrato la giusta indignazione e condanna verso chi, alla crudeltà contro il gattino, ha risposto con altrettanta violenza nei confronti dell’attivista. “Questa è una battaglia comune di civiltà che vi prometto, vinceremo” ha espresso Rizzi.
I fatti: un gattino di poche settimane tra le mani di chi non sapeva, evidentemente, come trascorrere il tempo, lanciato nel vuoto, da un ponte, e morto dopo l’impatto con le rocce e il terreno: un gruppo di minorenni ha compiuto questo gesto, ripreso con lo smartphone per poi diffonderlo sul web: da una settimana circa Lanusei è sotto l’occhio del ciclone nazionale, alla ribalta “non per le bellezze del territorio”, come ha specificato il Comune, il quale ha preso ufficialmente le distanze dal vile gesto e condannato gli autori. Le denunce sono già partite, si intravede una strada di recupero per i giovanissimi che hanno messo in atto un comportamento inadeguato, una mancanza di empatia nei confronti del povero animale e, più in generale, verso la fragilità di un essere vivente.
Animalisti sul piede di guerra, da ogni angolo d’Italia, e la decisione di una manifestazione per dire no alla violenza contro gli animali alla quale prenderà parte Rizzi, minacciato di morte per aver gridato il dissenso, a nome di tutti, contro il triste epilogo del povero felino.











