Prima il riavvio, poi il black out: 4 giorni di fumi neri delle ciminiere e un allarme generale che si è diffuso nell’area vasta di Cagliari. Il sindaco di Sarroch Salvatore Mattana spiega l’accaduto e chiede all’azienda comunicazioni più efficaci e tempestive. E nuovi investimenti su ambiente e salute a tutela dei cittadini.
“Gli episodi degli ultimi giorni relativi all’area industriale hanno determinato preoccupazioni e anche delle legittime critiche e reclami da parte dei cittadini”, ha dichiarato Mattana ai microfoni di un’emittente regionale, “questo è dovuto purtroppo a un’assenza di comunicazione ufficiale da parte dell’azienda. Una carenza grave che noi abbiamo contestato.
Si è trattato nel primo caso di un riavvio di impianti fermi per manutenzione da circa 4 mesi, manutenzioni che vengono effettuate ogni 8 anni e quindi lavori importanti che hanno determinato emissioni di fumi neri per 48 ore sollevando preoccupazione generale. Come amministrazione siamo intervenuti per contestare le modalità dell’accaduto. Perché l’informazione che deve essere tempestiva e ufficiale nei confronti della cittadinanza: operazioni come queste vanno gestite in un certo modo.
Il secondo episodio”, aggiunge, “che purtroppo si è verificato cessate le operazioni di riavvio, ha riguardato un black out di energia elettrica che per alcune ore ha interessato diversi impianti che sono andati in blocco causando nuovamente altre emissioni di fumi neri e fiamme notate a distanza. Sono processi industriali, anche programmati, però ci deve essere informazione per i cittadini e ci devono essere interventi che riguardano gli aspetti ambientali e bisogna fare in modo che le persone siano tranquillizzate rispetto a ciò che accade.
Crediamo che in primo luogo che la Sarlux debba mettere in campo un piano di comunicazione. L’abbiamo chiesto più volte. Non deve essere il Comune a fare la comunicazione, ma deve essere l’azienda a farlo. Il Comune non deve e non si può sostituire all’azienda.
Il Comune di Sarroch in questi anni ha operato per cercare di migliorare questa situazione con un progetto che si chiama “Sarroch Salute Ambiente” che ha determinato l’effettuazione di campagne di monitoraggio ambientale, controlli della qualità dell’aria e indagini epidemiologiche (le uniche indagini in questa materia sono state commissionate dal comune di Sarroch e non da altri enti) ha lamentato purtroppo che altri enti non abbiano provveduto a finanziare e effettuare indagini.
Il comune ha investito circa 600 mila euro in campagne di controllo e di monitoraggio che hanno portato a risultati importanti, perché in sede di rinnovo dell’autorizzazione ambientale alla Saras sono state prescritte le riduzioni delle emissioni e le emissioni sono ridotte di circa il 40 %, in particolare quelle di anidride solforosa e di polveri che negli anni precedenti erano tra i principali problemi.
Naturalmente l’industria emette sostanze inquinanti che devono essere ridotte. Bisogna andare non solo oltre i limiti di legge, che loro rispettano, ma oltre i limiti imposti dall’Oms. Noi abbiamo sempre detto che l’attività deve essere compatibile con l’ambiente e con la salute dei cittadini, altrimenti l’attività industriale non si può non si può esercitare. Ci vuole maggiore attenzione su ambiente e sicurezza e confronto, (comunque in corso da tempo), confronto con le istituzioni del territorio e con i cittadini e le associazioni.
E’ vero”, conclude, “che il polo industriale di Sarroch impegna 5/6 mila addetti tra diretti e indiretti, ma questo però non può far sì che diminuiscano gli investimenti sull’ambiente. Ma anzi devono aumentare. In particolare quelli sul riequilibrio ambientale e deve essere realizzata la fascia verde di riduzione dell’impatto ambientale e visivo delle emissioni chiesta dal Comune e inserita nell’autorizzata integrata ambientale da parte del Ministero. Vogliamo interventi, vogliamo confrontarci e vogliamo che ci sia l’attenzione per l’ambiente e la salute dei cittadini”.