Nonostante siano passati sette anni dalla scomparsa di Franco Putzolu, le sue vignette umoristiche continuano a raccontare la Sardegna. Nato a Serramanna il 4 ottobre 1936, giornalista, illustratore, disegnatore e fumettista italiano per più di cinquant’anni, ha incentrato la sua vita, la sua carriera sul disegno. È considerato tra i maggiori vignettisti sardi e italiani, ed è per questo soprannominato il Forattini sardo. I quotidiani e le riviste nazionali come “Epoca”, “L’Europeo”, “Il Tempo”, “Famiglia Cristiana”, per citarne solo alcuni, hanno apprezzato e pubblicato le sue interpretazioni che hanno animato anche i famosi caroselli serali che mandava in onda la Rai. Ma la Sardegna, che aveva lasciato da ventenne con una riga di legno, uno zaino in spalla e la voglia di poter comunicare attraverso il disegno, non l’ha mai dimenticata cosicché, nel 1970, non esitò un attimo ad abbandonare una promettente carriera artistica per tornare nella sua amata terra.
Iniziò subito a collaborare con il quotidiano “L’Unione Sarda” attraverso il quale ha illustrato, giorno dopo giorno, gli aspetti, i temi e anche le piaghe dell’Isola. “Quella che Putzolu spilla dalla sua botte” – scriveva Vittorino Fiori – “è come un vino che suscita allegria ma subito rivela al palato un retrogusto amaro”. Infatti, sempre pungente e preciso nel rappresentare gli avvenimenti, anche quelli più controversi, riusciva a strappare sempre una risata e, allo stesso tempo, a far riflettere e discutere sull’argomento trattato. Di recente, il liceo artistico “Foiso Fois” di Cagliari, in occasione di Monumenti Aperti, gli ha dedicato una mostra che ha richiamato l’attenzione di migliaia di visitatori. Alcuni suoi lavori sono ancora esposti presso varie sedi dislocate in tutta la Sardegna, come il comune di Serramanna e la biblioteca “Satta” di Nuoro conserva una sua rassegna di disegni negli archivi.
Una pagina sui social ripropone, quasi quotidianamente, una o più vignette, a seconda della cronaca quotidiana. Gli stessi fatti, le stesse problematiche che da decenni imperversano sulla Sardegna e sui sardi, sintomo di una quasi inesistente risoluzione di essi e che, ancora oggi, richiamano l’attenzione di tanti lettori e fanno riflettere. Proprio come vent’anni fa. E sempre con lo stesso ironico sorriso.
Valeria Putzolu












