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Francesca e Simone emigrati in Francia: “Abbiamo detto basta alla mentalità sarda dell’accontentarsi”

di Federica Melis
9 Aprile 2018
in cagliari, zapertura

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Cinque anni fa hanno deciso di fare le valigie e abbandonare la Sardegna. Poca roba, i vestiti necessari e mille euro in tasca. Francesca Carta, 35 anni di Pirri con suo marito Simone, 42, di Frutti d’Oro, hanno detto basta: alla precarietà, allo stipendio con cui non si arriva a fine mese, all’accontentarsi. E hanno deciso di mettersi alla prova: partire. Dove? Parigi.

“Con un diploma magistrale non ho mai avuto grandi svolte lavorative e per dieci anni mi sonio arrangiata facendo la baby sitter – racconta Francesca-. Poi abbiamo deciso che così non poteva andare. Parigi era una mia sfida e soprattutto volevamo dire basta alla solita mentalità sarda dell’accontentarsi. Oggi sono fiera della scelta fatta perché grazie alle nostre forze qui in Francia stiamo avendo enormi soddisfazioni lavorative che  purtroppo Cagliari, la nostra città, non ci ha mai dato”.

“Siamo partiti nel maggio 2013 con mille euro in tasca e  il primo periodo non è stato facile ma dopo tutta la prassi burocratica e aver appreso un po’ la lingua siamo riusciti a inserirci bene: io alla vendita di prodotti italiani e  mio marito come cuoco. La qualità della vita è  ovviamente più cara che in Sardegna, ma allo stesso tempo gli stipendi parigini variano dai 1400 ai 2500 euro e ti permettono di vivere tranquillo”.

“A parte la burocrazia  e la lingua nei primi mesi, l’integrazione non è stata poi così difficile. Un cugino ci  ha fatto un po’ da spalla fino a trovare poi quasi subito lavoro e quest’ultimo ci ha permesso di fare amicizie. E poi certo devi abituarti e a adattarti”.

Dopo cinque anni nella grande e bella Parigi hanno deciso però di cambiare e trasferirsi nel sud della Francia, a Tolone. Francesca vuole specializzarsi nel suo settore che è quello dell’infanzia.

“E’ una stupenda città  portuale con circa 170mila abitanti situata tra Marsiglia e Nizza dove il clima è  molto più simile a quello cagliaritano”- spiega. Anche qui il lavoro non manca e la qualità della vita è meno cara, a differenza di Parigi dove il cielo è sempre grigio, tutti corrono e non accennano mai un sorriso, Tolone è  un po’ come sentirci a Cagliari, dove il sole, la bella gente, i mercatini e le incantevoli spiagge fanno da cornice.”

“I francesi adorano l’accento e la cucina italiana- aggiunge- e sono affascinati soprattutto dai sardi infatti quando mi fermo a parlare con la gente e dico che sono sarda loro subito nominano Villasimius, Chia e la costa Smeralda!Ci adorano perché siamo “di cricca”, genuini e sempre sorridenti, anche se per qualcuno troppo chiassosi”

Francesca ricorda anche qualche brutto momento legato ai  tragici episodi di terrorismo accaduti a Parigi. Si rabbuia un attimo quando ne parla. “Ricordo ancora il primo attentato come fosse oggi: mi chiamarono da Cagliari ma io ancora non sapevo nulla. Poi accendo la tv e ascolto il tg in diretta e mi rendo conto che tutto ciò stava accadendo a qualche metro dal ristorante italiano dove stava lavorando mio marito. Le ore successive le passai sotto choc e la mattina dopo andando a lavoro mi resi conto dell’insolito silenzio assordante nei vagoni metro.Ricordo ancora i soldati in divisa e mitra alla mano che pattugliavano le strade e dentro il centro commerciale dove lavoravo. Ma tutto ciò durò ben poco perché in una città come Parigi dove i ritmi sono frenetici nessuno si ferma, neanche di fronte a quello che è successo”.

Alla domanda vorresti tornare in Sardegna trovando un lavoro fisso e uno stipendio decoroso risponde: “Il problema di noi immigrati è questo: quando sei all’estero ti manca la famiglia e la tua terra, ma ogni volta che torni in vacanza finisci per sentirti un po’ spaesato. Ti rendi conto che niente è cambiato e tu stai avanzando mentre chi sta giù continua a sperare in meglio e a sopravvivere.”

E alla fine si lascia andare a qualche parola commossa pensando alla loro amata Cagliari: “è  la nostra città e da sempre la nostra squadra del cuore! Non è stato  facile lasciarla e nessuna città potrà  mai sostituirla. Ma quando ci si trova davanti a un bivio e devi  decidere se continuare a lamentarti e accontentarti occorre trovare il coraggio e  motivarsi per provare a dare una svolta alla propria vita. In molti non hanno idea di cosa c’è oltre il nostro mare.”

 

 

 

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