Luigi Di Mario arriva alle 9:37, a Cagliari, al mercato di Sant’Elia, con mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Ad attenderlo una folla di centinaia di persone che lo accoglie con entusiasmo.
Giacca e cravatta, il giovane leader pentastellato, ha risposto subito alle domande dei giornalisti: “Sono esterrefatto dal trattamento riservato al M5S, ci attaccano tutti. Qualsiasi cosa facciamo è un attacco e hanno ragione perché siamo la prima forza politica del Paese. Chi diffama il M5s dicendo che abbiamo liste impresentabili, dovrebbe farsi un esame di conoscenza. A Renzi chiedo di far ritirare i suoi di impresentabili, persone sotto processo per reati gravi”.
“Lega, Pd e Forza Italia hanno votato una legge elettorale per mettersi insieme, ma non hanno il 51%, quindi, dovranno avere per forza a che fare con noi per governare. E noi non faremo scambi di poltrone”. Ad accompagnarlo nel tour per il mercato cagliaritano c’era anche il candidato alla camera in Sardegna, il velista Andrea Mura.
Lugi Di Maio si concede poi alla folla, gente che si commuove, lo abbraccia, lo bacia e lo acclama chiedendo addirittura autografi e selfie. “Ricordati dei disoccupati , non dobbiamo consegnare il paese a Berlusconi. Siamo con te” urlano al leader grillino.
Tra una assaggio di formaggi e salsiccie, Di Maio fa il tour per il mercato, stringendo mani e strappando promesse a chi chiede lavoro, pensione, un futuro per la Sardegna.
“Ci rivediamo il 23 febbraio per la chiusura della campagna,” si è congedato così ai cagliaritani Luigi Di Maio. “Fidatevi di noi, siamo gli unici che si sono tagliati gli stipendi, se ci darete la possibilità di andare al Governo cambieremo l’Italia”.
Dopo poco più di mezz’ora, ha lasciato Cagliari a bordo del suo pulmino, direzione Carbonia, per proseguire il tour.
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