Christian Solinas l’ha stoppata, qualcuno dei lavoratori dell’Aias invece la desidera fortemente. Sas Domos, la nuova società che avrebbe dovuto inglobare gran parte degli operatori Aias, non esiste e, forse, non esisterà mai. E Filomena Castangia, lavoratrice al centro di Assemini, non ci sta: “Sas Domos potrebbe darci una speranza e farci stare serene. L’ultimo stipendio l’ho preso a gennaio, e nemmeno tutto. Ho un indeterminato, dovrei guadagnare 1400 euro al mese. Il mio è l’unico stipendio che entra in casa, e per fortuna non devo pagare l’affitto perché un tetto me l’hanno dato i miei genitori”.
“Devo per forza fare rinunciare a qualcosa, devo pagare tutte le spese normali, tra tasse e bollette. Oggi non sono una donna serena”.









