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“Non perdere tempo, che ci fai a scuola, ritirati, tanto ti bocciamo”. Sono le parole che avrebbe pronunciato un professore di un liceo di Quartu verso uno studente di 17 anni. Parole che non sono andate giù alla madre che ha contattato Cagliari Online in preda alla disperazione da quando suo figlio, da ormai 20 giorni, vaga in casa senza sapere che fare del suo futuro. Senza più avere la mattina occupata a studiare come dovrebbe un ragazzo di quell’età. L’articolo, in meno di 24 ore, è stato letto da migliaia di lettori e condiviso da centinaia. Ma ha scatenato anche tantissimi commenti e una discussione molto attiva tra i nostri lettori. Il dibattito è ancora vivace e aperto.
Chi incolpa la madre di non aver vigilato sul figlio e permesso che lasciasse la scuola, e chi il professore, che non avrebbe dovuto permettersi di dire quelle parole, in un’età, poi, così difficile. Ognuno secondo il suo trascorso ha scritto la sua.
Come la nostra lettrice Laura, che è molto dura nei confronti della mamma: “Ma Lei, cara signora, non ha nessuna responsabilità in tutto ciò? solo la scuola ne ha? Controllava la frequenza di suo figlio? è mai andata ai colloqui ? ma soprattutto, non ha mai pensato che suo figlio in classe, senza alcun interesse e stimolo, potesse essere un elemento di disturbo per i compagni ? e gli altri compagni chi li tutela secondo lei? prima si faccia un esame di coscienza, poi forse potrà cercare altri responsabili, altrimenti l’anno prossimo rifarà gli stessi errori pure Lei.”
Anche Alessandra va giù pesante: “I professori devonospronare i ragazzi a impegnarsi, ma non devono fare tutto da soli, anche i genitori devono collaborare. Da quello che ho letto il figlio faceva mazzi di assenze, non studiava, quindi non penso fosse un problema nato in quel momento ma bensì trascinato a lungo, e la madre si è interessata? E perché la signora ha lasciato che il figlio minorenne si ritirasse? Poteva opporsi e mandarlo comunque a finire l’anno scolastico dato che è ancora in età di scuola dell’obbligo! In ogni caso cambiargli la scuola non servirà a nulla se di base c’è scarso interesse da parte dei genitori.”
Cleo scrive “È vero a 17 anni non sei più un bambino ma non sei neanche un uomo. Sicuramente le colpe le hanno pure i genitori perché io avrei costretto mio figlio a continuare ad andare a scuola ma perdonatemi un educatore dovrebbe invogliare e stimolare i ragazzi a crescere e maturare non convincerli ad abbandonare la scuola”.
C’è chi prende le difese della madre come Maria Elena: “Non mi sembra che la mamma accusi qualcuno…esprime solo il suo disagio per una frase detta da chi NON doveva dirla…avete idea di che umiliazione può aver subito un ragazzino di 17 anni per una frase del genere davanti a tutta la classe….suvvia un pochino di psicologia…entrare nell’animo di un ragazzino…basta poco…i genitori fanno tanto a volte bene altre meno bene…ma un insegnante deve risparmiarsi certe “uscite” infelici….non si umiliano i ragazzi!”
E ancora Manuela “Quando mai un insegnante consiglia l’abbandono sancendo peraltro anche il proprio fallimento come educatore! Se e’ vero che i genitori devono essere presenti, e questa madre mi sembra che lo sia, gli insegnanti devono formare i giovani non trasferire unicamente nozioni”
Giustino:”La colpa può essere anche del genitore ma soprattutto dei professori sono loro che devono seguire gli alunni a scuola e comprendere le loro problematiche insegnandoli prima di tutto a crescere ,questo vuol dire anche invogliarli a trovare delle soluzioni ai problemi anziché consigliare loro di scappare da essi soprattutto quando questo può avere delle conseguenze molto negative per loro…come in questo caso indicando a un ragazzo di abbandonare la scuola!”
Lea: “Un insegnante mai e poi mai è autorizzato a dire ad un alunno ritirati intanto ti bocciano. Stiamo superando ogni limite. Alunni che parlano male ai professori, professori che annientano gli alunni invitandoli all’abbandono scolastico,minacciandoli di una bocciatura assicurata, ma… In tanti anni di insegnamento non mi è mai capitata una cosa del genere. Il rispetto reciproco innanzitutto”.
Annalisa: “La scuola allo sbando ma sempre colpa dei professori? Noi genitori non abbiamo responsabilità? Non basta lo stato a distruggere la scuola? Noi dovremmo combattere affinché i nostri figli non pensino minimamente di abbandonare la scuola poi i prof strxxxi ci sono sempre stati anche ai nostri tempi ma chi si azzardava a a riferirlo ai nostri genitori?”
Giuseppe “Il buonismo verso i figli sta rovinando questa generazione di adolescenti.Si smetta di appoggiarli quando hanno torto ,due sberle in famiglia servono anche a questo.”
Giustino Le parole che mi disse un professore furonO “Non possiamo diventare tutti ingegneri e dottori, servono anche i muratori e i carpentieri” fu’ così che mi demolii e mi ritirai in terza liceo dopo essere arrivato alle superiori dalle medie con ottimi risultati vantato da tutti i professori e cosa più importante con il piacere di studiare”.