“Spostate quell’edicola, farebbe bene all’albero”. La richiesta di trasferire il chiosco di piazza Ingrao, dall’albero al centro della piazza, era stata messa nero su bianco due anni fa. Stamattina un enorme ramo del ficus secolare della piazza è crollato sull’edicola distruggendola. Secondo il primo cittadino le cause del crollo sono da imputare all’età della pianta, alle difficoltà di monitorare con precisione le condizioni di salute l’albero per le sue dimensioni imponenti e allo spazio angusto nel quale il ficus era costretto.
Le criticità del sito erano note da anni all’amministrazione. Salta fuori oggi un’interrogazione depositata in consiglio comunale l’11 maggio 2021 e indirizzata al sindaco Paolo Truzzu e all’assessore al Verde pubblico Giorgio Angius, dal consigliere Psd’Az, Marcello Polastri. L’esponente sardista, che ricopre anche il ruolo di presidente della commissione comunale Sicurezza, chiedeva notizie del progetto di riqualificazione della piazza (che prevedeva anche la valorizzazione del patrimonio verde rappresentato dagli storici e monumentali, alberi da rendere più visibili, anche la notte, per mezzo di un sistema di illuminazione) e rimarcava l’esigenza del “il recupero e spostamento dell’edicola dei giornali che, se trasferita, al centro della piazza gioverebbe e renderebbe più visibile il gigantesco ficus cresciuto all’angolo tra via Roma e viale Regina Margherita, inglobando appunto l’edicola stessa”.
Tre giorno dopo Polastri scrive anche a Claudio Papoff, dirigente del servizio Parchi e verde. Prima gli ricorda che “piazza Ingrao versa in condizioni pietose ed è invasa dai ratti, con altre criticità accanto agli alberi storico monumentali” poi chiede un parere in merito a una possibile miglioria: “lo spostamento dell’edicola dei giornali, ad esempio al suo interno, in modo da liberare le radici dei ficus”.
La pianta, un esemplare di Ficus macrophylla columnaris, era arrivata dall’Australia, attraverso Palermo, a Cagliari nella seconda metà del XIX secolo. “È uno degli alberi più stabili che si conoscano (e con molte radici ) ma in mancanza di spazio e durante lavori stradali deve essere necessariamente controllato con rigore e criteri collaborativi tra politiche del Comune e ricerca scientifica”, scrive Antonino Pirellas, ricercatore della Regione, “il patrimonio degli alberi fornisce molti servizi ecosistemici e per la salute in città (come l’ossigeno, la cattura di anidride carbonica, contro le polveri sottili, a favore del terreno e marciapiedi perché assorbe e distribuisce l’acqua durante le piogge anche alluvionali, perché ospita uccelli utili contro zanzare e mosche d’estate, perché fa ombra e abbassa le temperature estive, e molto molto altro), ma necessità di partecipazione continua su basi scientifiche, e con l’interesse dei cagliaritani che amano la città e la vita all’aria aperta”.













