Ha sconvolto tutti il femminicidio di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni uccisa in strada a Messina. Sara aveva la sola “colpa” di non aver accettato la corte di un collega di corso, il 27enne Stefano Argentino. Una persecuzione durata due anni e finita in tragedia.
Sara aveva anche un fidanzato da qualche mese, erano molto innamorati, avevano progetti. Un ragazzo, Antonino Fricano, che ora affida il suo dolore ai social.
“Tenetevi sempre stretto chi vi ama e amatelo alla follia, la vita può cambiare in un batter d’occhio”, scrive con profonda amarezza.
In una storia Instagram parla direttamente al suo amore: “Amate come se fosse l’ultimo giorno e baciatevi come se fosse l’ultimo ma soprattuto VIVETEVI!! Stasera ti ho perso amore mio..ma ti prometto che le promesse che ti ho fatto le manterrò fino alla fine, andrò avanti per te, porterò il tuo nome in alto…perché meriti giustizia dopo quello che ti hanno fatto meriti di essere ricordata per ciò che sei stata.. una ragazza educata, studiosa e gentile con tutti e soprattuto colei che mi ha aperto gli occhi. Ciao piccola mia! Ti amerò per sempre te l’ho promesso ricordi? TI AMO!”.
Anche su Facebook Antonino decide di dedicare struggenti parole d’amore alla sua Sara : “Ciao amore mio! Tutto questo non doveva succedere.. proprio a noi due no.. non lo posso accettare, mi è stato tolto un pezzo del mio cuore… la mia bambina spero solo ti sia fatta giustizia per come si deve, in questo mondo sporco e pieno di assassini senza pietà, tu sei e sarai per sempre dentro di me! Ciao amore della mia vita…Ti porterò sempre dentro di me!”.
Sara si era confidata con alcune amiche ed è stato proprio a loro che ha inviato il suo ultimo messaggio: “Dove siete che sono con il malato che mi segue?”. Ma probabilmente non poteva immaginare che il 27enne avrebbe potuto arrivare a tanto. Oggi ci sarà l’interrogatorio davanti al gip che deciderà se convalidare il fermo per Argentino. Dopo l’omicidio, Il 27enne è fuggito in auto per poi nascondersi del b&b di famiglia a Noto. I carabinieri di Messina sospettano che qualcuno possa averlo aiutato nella fuga.













