Sono 7 gli indagati per la morte di Stefano Argentino, reo confesso di aver ucciso a coltellate la 22enne Sara Campanella lo scorso 31 marzo a Messina. Il 27enne si è tolto la vita in carcere con un lenzuolo lo scorso 6 agosto. Un epilogo tremendo, un dolore nel dolore di una storia già tragica, sulla quale la Procura vuole fare piena luce.
I sette avvisi di garanzia sono stati notificati in vista dell‘autopsia sul corpo del 27enne che sarà effettuata dal medico legale Daniela Sapienza. Il 12 agosto invece il pm conferirà l’incarico al proprio consulente e gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici irripetibili. Si vuole essere certi non ci siano responsabilità circa la tragica morte del 27enne, che già all’inizio della sua detenzione aveva manifestato la volontà di togliersi la vita è da 15 giorni era in regime ordinario con gli altri detenuti.
“Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità, probabilmente fra loro correlate”, dice l’avvocato di Argentijo Giuseppe Cultrera. “Al momento – prosegue – è troppo presto e si possono fare soltanto supposizioni, auspico soltanto che, almeno stavolta, le indagini siano approfondite e possano portare a risultati concreti. Stefano avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems o in un Istituto a custodia attenuata: il suo stato mentale – venuto a galla anche dalle indagini degli inquirenti – non era compatibile con la custodia in carcere”.











