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La raccomandata con le ricevute di pagamento l’ha ricevuta “stamattina”, Fabrizio Carta, sessantenne residente a Selargius. Il mittente è Abbanoa. I soldi chiesti? “Quarantanove euro, due bollettini da circa 25 euro l’uno e l’avviso che, se non pago entro il dieci aprile, mi staccano l’acqua”. Carta ha già provveduto a sistemare la pendenza, ma è comunque arrabbiato: “Dieci anni fa era scoppiato il caos dei conguagli, ci era stato detto che non avevamo pagato il giusto e, comunque, avevo già versato centocinquanta euro. La doppia richiesta di oggi, però, è molto strana: si tratta infatti di conguagli legati a partite pregresse 2005-2011, e all’epoca io non avevo nemmeno il contatore. Abito in un mini condominio di otto persone e ce n’era solo uno, generale. Come sono riusciti a calcolare al centesimo i miei consumi?”, chiede, stupito Carta. “Mi ero già rivolto ad associazioni che tutelano i consumatori e avvocati, ma alla fine avevo sempre pagato tutto”.
“Sono allibito anche perchè hanno preteso questi soldi proprio nei giorni dell’emergenza Coronavirus, ho dovuto anche pagare le ultime tre mensilità, cento euro. Non sono arrabbiato tanto per gli importi da pagare”, osserva l’impiegato selargino, “quanto per le modalità di richiesta, sembra quasi che si tratti di un accanimento bello e buono”.