“I cammini sono una grande opportunità per i territori che li ospitano. Una concreta e non vuota offerta turistica che riesce realmente a destagionalizzare le presenze in Sardegna”. Sono le parole del sindaco di Pula, Walter Cabasino intervenuto durante la Conferenza di presentazione di “Noi Camminiamo in Sardegna 2025”. Il sindaco continua ricordando che queste esperienze permettono “una conoscenza immersiva del territorio durante quelle stagioni in cui i ritmi del turismo balneare si fermano. I camminatori conosceranno così non solo le nostre bellissime coste ma anche la storia, la cultura religiosa e archeologica, la cucina, permettendo anche un contatto più diretto con le comunità che vivono nella nostra Isola”.
L’assessora al Turismo di Pula, Donatella Fa, sempre durante il convegno ha ribadito quanto il Cammino lento che vede Pula protagonista e cioè quello di Sant’Efisio, appunto, sia particolarmente amato proprio perché è tanto amato lo stesso Santo e la sua processione, dagli abitanti del territorio. “Quest’anno -continua l’assessora Fa- il nostro Comune si è candidato ed è stato scelto dalla Regione Sardegna, come meta finale per tutti i partecipanti dei vari Cammini dell’Isola che si incontreranno la sera del 3 ottobre nella nostra cittadina. Parliamo di circa 300 camminatori ma anche giornalisti e autorità che convergeranno nel sud dell’Isola e che verranno invitati a compiere un altro micro cammino la mattina del 4 ottobre per conoscere le meraviglie della nostra zona. 10 km per quattro ore in cui verranno toccati il Parco delle Storie, la Chiesa di San Raimondo, la zona sic di Foxi, il Colle di Santa Vittoria, il Ceas, il sito archeologico di Nora e infine la chiesetta dove fu martirizzato il Santo.
Il Cammino lento di Sant’Efisio si sviluppa in quelle che sono le tappe della suggestiva processione di maggio passando attraverso scenari di immensa bellezza permettendo, spiega l’assessora Fa, “di conoscere una zona poco battuta dal turismo di massa costiero, che permette di vedere da vicino le Saline e il Parco di Gutturumannu”.
“Una importante occasione che serve sia a confrontarsi sull’esperienza appena vissute ma anche per godere dei sapori e delle musiche dei territori in cui si sono svolti i cammini”.













