Reinventarsi, nella vita, è sempre difficile. A 63 anni diventa impossibile: come nel caso di Ercole Cera, di Tuili, controllore zootecnico che, dopo trentacinque anni di lavoro, non vede più lo stipendio da settembre 2017. Lavoratore dell’Aipa, non sa più a quale santo votarsi: “Insieme ai miei colleghi siamo tutti sulla stessa barca, siamo arrivati a un punto di non ritorno”. Che, nel caso di Cera, è un punto al quale se ne unisce un altro, altrettanto grosso: “Mia moglie è stata licenziata in tronco nel 2014, lavorava per una società privata. Siamo passati da due a zero stipendi, ho anche due figlie, una è fuori e l’altra studia a Cagliari”.
“La nostra associazione vive di contributi regionali e statali, questi ultimi sono diminuiti negli anni e quelli della Regione sono fermi per via di incomprensioni”. Che si traducono in un’emergenza sociale non di poco conto: “Speriamo si arrivi a una soluzione in tempi brevi, in caso contrario presenterò una lettera di dimissioni per giusta causa, per avere gli ammortizzatori sociali”.











