Una lettera aperta alla comunità per chiarire quanto diffuso sui social, ossia il fatto che il padrino di un cresimando non sarebbe stato accettato poiché omosessuale.
“Sono sacerdote da 44 anni e non mi è mai capitato niente di simile. Nell’esercizio del ministero sacerdotale ho accompagnato spiritualmente diverse persone che sentivano l’orientamento omosessuale come una fatica, un peso da portare, con il sincero desiderio di vivere una vita cristiana all’interno della Chiesa, nella preghiera e nella celebrazione dei sacramenti.
Li ho sempre incoraggiati e accompagnati perché potessero proseguire il loro cammino di fede. Li ho sempre accolti e non si sono mai sentiti giudicati. La preghiera e la celebrazione dei sacramenti della confessione e dell’eucaristia, non solo non gli sono stati mai negati, ma li hanno sperimentati come una vera consolazione e maturazione spirituale.
In questa occasione non ho avuto l’opportunità di incontrare il padrino prescelto, ma solo la madre del ragazzo, che ha avviato la conversazione prevenuta sul fatto che il padrino non sarebbe stato accettato.
A nulla è valso il tentativo di chiarire che per la disciplina ecclesiastica, e non per l’opinione di questo o quel sacerdote, questo vale per qualsiasi coppia che vive in stato di convivenza senza aver celebrato il sacramento del matrimonio.
Tra l’altro non ho mai detto che il ragazzo non avrebbe fatto la cresima, ma la madre ha insistito con la richiesta del “nulla osta”. Concederglielo sarebbe andato a discapito del ragazzo, con la conseguenza di separarlo dal gruppo dei coetanei con cui ha camminato ed è cresciuto negli anni di catechesi per favorire, invece, la presa di posizione degli adulti.
Si dovrebbe reimparare ad accogliere dei no quando sono motivati dalle norme ecclesiastiche che, in questo caso, disciplinano i requisiti per fare da padrino ma non escludono i ragazzi dall’accesso al sacramento, come invece si è voluto intendere.
Nella nostra vita a volte tutto scorre bene, ma ci sono momenti in cui versiamo anche tante lacrime. Accade quando ci troviamo di fronte a cattiverie, a menzogne, a ingiustizie e ci chiediamo come comportarci in questi momenti, dove attingere la forza per viverli alla luce del Vangelo e non lasciarci guidare da ciò che la pulsione immediatamente ci suggerirebbe.
Gesù nel vangelo di questa domenica ci suggerisce di pregare sempre, con insistenza, per non cadere nella tentazione di incattivirci ed essere spinti a fare del male. Vi chiedo comprensione e sostegno con la preghiera” spiega Don Marco.











