Cartellone ben stretto tra le mani con la scritta “#Iorestoacasa ma pagateci i debiti”. Insomma, messaggio sin troppo chiaro: l’attività non si può riaprire? Allora qualcuno deve aiutarci con le spese. Elisabetta Picciau, 45 anni, in particolare fa l’estetista ad Assemini. Il suo centro è sbarrato da ormai due mesi e non sa quando potrà riaprire: “Le istituzioni devono starci vicino, ho debiti oltre cinquemila euro tra affitti, acqua e luce. Qualche azienda ci è venuta incontro, bloccando i leasing, ma i pagamenti torneranno a settembre e non so come farò a gestire la situazione. I seicento euro sono arrivati ma li ho solo intravisti, quel bonus del Governo l’ho subito dovuto dare per pagare delle spese”, confessa la Picciau.
“Sono contraria al finanziamento-prestito da 25mila euro, ci è stato imposto e sono soldi che, anche in cinque o sei anni, dovrò restituire. Il Governo deve aiutarci con soldi a fondo perduto, non con prestiti.










