Precaria e non può ricevere l’esenzione ticket per colpa di un disguido burocratico avvenuto nel 2011. Elena vive con seicento euro al mese, fa l’assistente domiciliare e ha una figlia da mantenere.
“Nel 2011 mi sono recata alla ASL di Cagliari, in via Romagna per chiedere se avessi diritto all’esenzione ticket – racconta Elena. Una impiegata mi aveva detto che avevo i requisiti richiesti per poter effettuare la domanda, tra cui non superare gli 8mila euro annui di reddito e risultare disoccupata. Ho usufruito dell’esenzione dal 2011 al 2015, rinnovando la domanda di anno in anno”. Dopo cinque anni la beffa: “a luglio di quest’anno l’ufficio asl mi ha mandato una raccomandata in cui mi chiedevano i ticket non pagati nel 2011 ma che in realtà avevo sempre pagato. Ho chiesto delle spiegazioni ma facevano ricadere le colpe all’ufficio collocamento che, a suo tempo aveva compilato erroneamente una dicitura. Mi sono dovuta rivolgere prima al tribunale, poi ai finanzieri e infine all’avvocato della Federconsumatori, i quali mi hanno detto che a causa dell’adozione di nuovi criteri per l’esenzione ticket devo comunque pagare. Inoltre, hanno aggiunto che tenuto conto della rivisitazione dei criteri e della relativa modulistica mi possono fare un piano di rateizzazione. Non è giusto che debba pagare per un errore non effettuato da me”, conclude Elena.











