E’ il D-day: green pass al lavoro, manifestazioni, blocchi e i primi decolli di Volotea fra polemiche e ricorsi

Oggi è una giornata storica, che rischia di diventare drammatica per le proteste e le manifestazioni annunciate in tutta Italia contro l’obbligo del certificato verde. Massima allerta e controlli potenziati. Intanto la Sardegna decolla con la low cost spagnola che si è aggiudicata tutte le rotte in continuità territoriale, ma con la spada di Damocle del ricorso di Ita.


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Sarà una giornata campale. Una di quelle destinate a restare nella storia del paese. Da oggi, 15 ottobre, senza green pass al lavoro non si entra. Non solo: chi non potrà entrare sarà assente ingiustificato e non beccherà neanche un euro di stipendio, e rischierà una multa da 600 a 1.500 euro. Questa è la linea del governo, e Draghi non ha alcuna intenzione di fare dietrofront: chi non è vaccinato o tamponato, deve starsene a casa a zero euro, e neanche lo smart working potrà essere una scappatoia. Una miccia buttata nella già infuocata polemica su vaccino si vaccino no, con i no vax che non hanno intenzione di arrendersi al decreto legge e il governo che non cede di un millimetro. Chiaro che la situazione è esplosiva, e le violenze e gli assalti di sabato scorso a Roma rischiano di essere solo un piccolo preludio a scontri più violenti.

Nella capitale è massima allerta. Il Viminale ha messo a punto un piano di prevenzione per le manifestazioni di protesta contro il certificato verde. Occhi puntati su quella spostata dalla questura dalla Bocca della Verità al Circo Massimo, dove è possibile contenere “un numero maggiore di persone, superiore a quello dichiarato dal promotore” – come accaduto appunto il 9 ottobre – e per allontanare il ‘sit-in’ dagli “uffici impegnati nella gestione delle consultazioni elettorali”. Ma è allerta in tutte le città italiane, Cagliari compresa, perché ovunque sono annunciate manifestazioni e blocchi di stazioni, porti, aeroporti, piazze. Il ministero dell’Interno, al termine della riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, ha fatto sapere di aver potenziato i “servizi di monitoraggio dei siti web e dei social network” per individuare chi organizza le contestazioni. La ministra Luciana Lamorgese, consapevole del prossimo periodo di proteste, che lei stessa definisce “impegnativo”, ha quindi deciso di intensificare “le attività di prevenzione delle possibili cause di turbativa”, con “il rafforzamento dei dispositivi di osservazione e di vigilanza del territorio e degli obiettivi sensibili”.

Un clima decisamente poco piacevole, in Sardegna esasperato da un altro appuntamento che rende esplosivo il D-day dell’isola: oggi partiranno i primi voli di Volotea in continuità territoriale, con tanto di polemiche e dubbi sul fatto che una low cost, abituata a una politica di cassa a tutti i costi, possa garantire un servizio pubblico adeguato, tanto che già fioccano le polemiche sui costi aggiuntivi ancora in piedi. A complicare il tutto, lo strascico giudiziario: Volotea ne ha depositato uno contro l’esclusione dal primo bando, Ita ne ha depositato un altro ieri sera per lo stesso bando ma anche per chiedere lo stop alle lettere di invito spedite dalla Regione per avviare la trattativa privata. Il che significa che fra qualche ora i sardi potrebbero trovarsi vittime impotenti di un conflitto giudiziario che non si sa come potrà andare a finire.

Allacciate le cinture: perché questa sarà una giornata da tramandare alla storia.


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