Caos voli, ennesimo caso di overbooking folle e di centinaia di passeggeri che, per due ore buone, sono rimasti bloccati sulla pista di Fiumicino. È successo per il volo diretto a Olbia, decollato con centoventi minuti di ritardo. E non tutti, ovviamente, l’hanno presa bene. Il motivo? 172 passeggeri, ma nell’elenco ce n’erano segnati solo centosettanta. A differenza di altre volte, nessuno ha dovuto rinunciare al volo. Alla fine l’aereo è decollato. A bordo anche la sindaca di Fonni, Daniela Falconi, che ha raccontato pubblicamente quella che è stata una vera e propria odissea. Che conferma, purtroppo, quanto sia in crisi il sistema di trasporto aereo da e per un’Isola, la Sardegna, ancora lontana da una situazione di normalità alla voce trasporti.
“Signore e signori buonasera, Ci scusiamo per il ritardo ma abbiamo in elenco 170 persone e siccome vi abbiamo contato c’è un grandissimo problema: siete saliti in aereo in 172 Ah? È uno scherzo vero?
E come si fa che oggi col metaverso non si sbaglia nulla e ci controllano tutto e anche di più. Ma se è tutto un querrecode o com’è che si chiama che ti schedano per sempre e invece poi qui non tornano i conti.
Boh boh. Niente. Si conta. Uno, due, tre, quattro…centouno, centodue, …172. Centosettantadue. Panico. Paura. E adesso? E questi due chi sono? Due infiltrati? Due terroristi? Due spie? Due saliti per sbaglio che dovevano andare in vacanza chissà dove e non in Sardegna? Che poi due presenze in più ci servono pure che doveva essere il boom quest’estate ma boom mi sa che non è. Dai, portiamoli lo stesso. Che sarà mai.
Però che nessuno li ospiti che dobbiamo alzare il Pil. Signore e signori buonasera, ci scusiamo per le due ore di ritardo ma vi dobbiamo contare ancora. Hanno sbagliato al gate e qui non ci tornano i conti. Non possiamo partire. E per sicurezza ricontiamo. Uno, due, tre, quattro…centouno, centodue, …172. Centosettantadue. Merd. Sempre due in più. Panico. Paura. Ma chi sono questi due? Ajò fuori i nomi che a quest’ora c’è pure fame. Aspè aspè… E se quella in più sono io? No no. Io voglio tornare a Fonni. Io non scendo manco per nulla. Mi passa la hostess a fianco e fingo indifferenza. Non ero io quella in più. Forse. Ma tipo fare l’appello come a scuola? Nada, l’appello non si può fare. Contate, contate ancora. Contano ancora. Un bambino piange. Una signora urla. Un tizio si alza e va su e giù. Le hostess distribuiscono acqua. Qualcuno ride. Qualcuno piange. Qualcuno canta. Qualcuno impreca .Signore e signori buonasera. Ci scusiamo il ritardo ma adesso possiamo finalmente partire. Ci siete tutti. Per recuperare un po’ di tempo in 30 minuti saremo a Olbia. Applauso festante da parte di tutti i centosettanta/centosettantadue passeggeri. Se siamo centosettanta o centosettantadue non gliene frega nulla a nessuno. Già non lo dico che non ho paura di volare ma ho paura di cadere e se mi dice che accelera io muoio dentro ma sarò bravissima e mi metto a scrivere per non avere paura. Oh… però però… Facciamo la gente positiva che se no mi dicono che mi lamento sempre. Quindi: Sardegna, forse abbiamo rubato due presenze a Mikonos e te le stiamo portando. Siamo bravi, vero? Stagione salva. Se ogni giorno ne portiamo due in più recuperiamo posizioni. Domani li prendiamo alla Croazia. E poi? E poi siamo atterrati. Ps: voi ridete e scherzate ma quasi due ore a 40 gradi dentro l’aereo fermo a Fiumicino vanno affrontate. E le abbiamo affrontate in centosettanta. O forse centosettantadue”.












