«Il cuore di Mauro si è fermato stamattina, tra le nostre braccia. Il suo debole e coraggioso cuore non ha resistito». Poche, semplici e concise frasi di dolore, Mauro Topolino non ce l’ha fatta: il labrador denutrito, ridotto pelle e ossa che lo staff della Clinica Veterinaria “Due Mari” di Oristano stava cercando di salvare, ha cessato purtroppo di vivere. Sconcerto, tristezza, lacrime da migliaia di persone che ogni giorno seguivano le flebili buone notizie che però erano altalenanti.
Valori sballati, il corpicino della povera bestiola era già compromesso: «Non ha vinto la crudeltà e l’incuria – scrive la Clinica Veterinaria – non ha vinto la inettitudine degli uomini, l’abbandono, la fame e la solitudine. Ha vinto Mauro. Non è morto invano, ha completato il suo ciclo vitale malgrado tutti noi abbiamo lottato con tutti i mezzi. Non è morto invano. Ha insegnato l’amore, la pena, la fiducia, la speranza. Ha messo insieme migliaia di persone, ha unito e saldato un cerchio dentro il quale si può liberamente amare il prossimo, amare la vita. Mauro non è morto. Si è trasfuso in ognuno di noi, Era il cane di tutti, il cane che tutti avremmo voluto salvare, la vita in pericolo che ci permette di crederci migliori. Mauro e Palla e Bianca e tutte le anime indifese e in pericolo questo fanno. Ci danno la possibilità di essere migliori, più umani, più veri, più vivi. Addio a Mauro. Arrivederci Mauro».











